Un Francesco II e magari italiano:
è l'auspicio del cardinal Gualtiero Bassetti. L'ANSA ha
incontrato l'ex presidente della Cei nella sua residenza di
Città della Pieve, borgo umbro al confine con la Toscana, dove
ha condiviso riflessioni sul futuro della Chiesa, sul magistero
di Papa Francesco e sulla possibilità - "oggi più remota che in
passato" - di un papa italiano.
"Sarei sorpreso di un Francesco II? No - afferma Bassetti -
dopo l'esito di Papa Francesco lo vedrei molto bene".
Aggiungendo: "Non so però se ci sarà qualcuno che avrà il
coraggio di pronunciare di nuovo quel nome e di impegnarsi come
ha fatto lui".
L'intervista è anche un bilancio del pontificato di Jorge
Mario Bergoglio: "È stato il Vangelo a sostenerlo nei momenti
più difficili. Ha affrontato - osserva Bassetti - contrasti,
fatiche, critiche. Ma la sua forza è stata sempre la speranza".
"Un uomo con una fede davvero solida: l'ho potuto
sperimentare. E oggi - dice ancora il cardinale - tutti dicono
'Osanna', ma ciò che ha patito lo sa solo il buon Dio". "Ha
dovuto affrontare resistenze profonde per il rinnovamento della
Chiesa - spiega Bassetti - perché ogni cambiamento è una fatica,
e quante volte si è sentito dire: 'Si è sempre fatto così'.
Eppure, è stato un gigante".
Quanto al futuro, Bassetti non si sbilancia in pronostici ma
traccia il profilo auspicato per il dopo Francesco: "Ci sono
figure di valore - dice - anche se non faccio nomi. Alcuni
potrebbero avere il coraggio di portare avanti la Chiesa, ma
pochi hanno quella completezza che ha avuto lui, Francesco".
"C'è chi eccelle in un settore, ma ciò che conta davvero è come
si porta la croce, quanto si comunica speranza, come si
affrontano le difficoltà", sottolinea l'ex guida dei vescovi
italiani.
E sulla possibilità di un papa italiano: "Ricordo quando si
diceva 'romano lo volemo, almeno italiano, perché è il vescovo
di Roma'. Certamente non ci starebbe male un papa italiano,
proprio perché la Chiesa è universale: abbiamo avuto un polacco,
un tedesco. Ma oggi le possibilità sono minori: i cardinali
italiani sono 17, alcuni prossimi al limite d'età". "Non come me
- scherza Bassetti - che ho 83 anni, e ho già superato da tre il
limite". "La collegialità si è estesa a tutto il mondo: ci sono
cardinali da ogni continente - ricorda - ed è quindi
fondamentale che si conoscano tra loro, che si parlino, perché,
se uno ha già un'idea, un programma, è giusto che gli altri lo
conoscano". Non fa differenze invece sull'età del futuro
pontefice: "Non ha importanza che sia giovane o anziano -
conclude Bassetti - è importante che sia giovane dentro e che
sia in grado di cogliere tutte le problematiche della Chiesa e
nella tradizione della Chiesa, portarla avanti secondo i nuovi
tempi".
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