Il Tar del Piemonte ha condannato
la questura di Torino per il ritardo e il "silenzio" nella
trattazione di una pratica per la regolarizzazione di un
immigrato straniero. Il 5 giugno 2023 l'uomo aveva chiesto il
rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato ma non
aveva ottenuto risposta, tanto che il 28 ottobre dell'anno
successivo aveva dovuto riattivare il procedimento allegando
nuovamente la documentazione necessaria.
Lo scorso gennaio, tramite gli avvocati Andrea Scozzaro e
Giacomo Venesia, ha presentato un ricorso al Tar chiedendo che
venisse accertata "l'illegittimità del silenzio serbato
dall'autorità procedente". I giudici gli hanno dato ragione,
ordinando all'amministrazione di provvedere entro 60 giorni. La
questura dovrà anche pagare le spese di lite, quantificate in
1.200 euro.
Fonti vicine al ricorrente affermano che a Torino sono
numerosi i casi del genere.
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