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Transizione ecologica, un italiano su 4 si sente meno motivato

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Transizione ecologica, un italiano su 4 si sente meno motivato

Il 77% si sentirebbe più incentivato da una comunicazione incentrata sulle soluzioni

08 maggio 2025, 15:16

Redazione ANSA

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Transizione ecologica, un italiano su 4 si sente meno motivato - RIPRODUZIONE RISERVATA

Transizione ecologica, un italiano su 4 si sente meno motivato - RIPRODUZIONE RISERVATA

Secondo un sondaggio realizzato da Youtrend due italiani su cinque (il 42%) pensano che le persone attorno a loro siano meno motivate ad agire contro il cambiamento climatico rispetto a pochi anni fa.

Inoltre, il 43% pensa lo stesso rispetto all’impegno delle aziende e il 49% rispetto all’impegno delle istituzioni. Non è solo una questione di percezione degli altri, ma anche, seppur in misura minore, di sé stessi: un intervistato su quattro (il 25%) si sente in prima persona meno motivato rispetto a poco tempo fa.

Questi sono alcuni dei dati di un sondaggio realizzato da Youtrend per l’edizione 2025 di Echi, l’evento dedicato alla comunicazione della transizione ecologica organizzato dalla stessa Youtrend con il supporto di Cassa Depositi e Prestiti, European Climate Foundation e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con il patrocinio del Parlamento Europeo e della Commissione Europea. L’evento si è tenuto a Roma, all’Ara Pacis, il 7 maggio.

L’edizione 2025 di Echi è stata dedicata alle “reazioni”. Dopo anni di grande presenza nel dibattito politico, sui giornali e nella comunicazione pubblicitaria, la transizione ecologica e la lotta ai cambiamenti climatici sembrano avere minore centralità nel dibattito pubblico e cresce la sensazione che manchi un impegno comune nella lotta ai cambiamenti climatici.

I motivi di questa disillusione sono molteplici, secondo coloro che si sentono personalmente meno motivati. Ci sono ragioni economiche, come la preoccupazione delle ricadute occupazionali (indicata dal 30% dei demotivati) e il rischio che l’Europa venga danneggiata rispetto alla Cina (24%), e un generale senso di impotenza: il 31% indica infatti tra le cause della scarsa motivazione l’eccessiva grandezza del problema, sul quale si sente di non aver alcun impatto. Fra le cause principali c’è però anche quella comunicazione che genera allarmismo, indicata dal 23% dei demotivati.

Ma la comunicazione può avere un ruolo anche nell’invertire la tendenza. La richiesta che emerge più spesso è quella di un messaggio più ottimista e meno orientato a spaventare le persone. Il primo suggerimento che esce dal sondaggio è utilizzare una comunicazione più incentrata sulle soluzioni che sui problemi, opzione che farebbe sentire più motivato il 77% delle persone intervistate. Sarebbero apprezzate anche una comunicazione maggiormente concentrata sui benefici economici della transizione ecologica (il 63% si sentirebbe più motivato) e un messaggio che non faccia leva esclusivamente sulla paura (61%).

Spingerebbe la motivazione degli italiani invece una comunicazione che colpevolizza la gente (56%), una comunicazione più focalizzata sulla vita quotidiana che sul salvare il mondo (56%) e una comunicazione più concentrata sugli aspetti scientifici della transizione (58%).

Nota metodologica del sondaggio:

Sondaggio condotto da Youtrend con metodologia CAWI su un campione rappresentativo di 1601 persone residenti in Italia, indagato per quote incrociate di genere ed età, stratificato per titolo di studio. Interviste svolte tra l’11 e il 18 aprile 2025, margine di errore +/- 3,1%, intervallo di confidenza 95%.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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