(di Titti Santamato) Vive nascosto come Greta Garbo e ha dichiarato che non fara' mai piu' un concerto, ma David Bowie continua ad essere presente con la sua musica e la sua forza creativa.
Lo dimostrano i dischi che sta tirando fuori a distanza di poco tempo e dopo un silenzio di 10 anni.
E anche
Lazarus, lo show in scena da pochi giorni a New York in un
teatro 'off-Broadway'. Una via di mezzo tra uno spettacolo
teatrale e un musical in cui a fare la parte da leone sono le
canzoni piu' famose del Duca Bianco, da Changes a Heroes.
Lazarus e' il 'sequel' del libro L'uomo che cadde sulla terra
scritto da Walter Tevis nel 1963 e poi diventato un film nel
1976 per la regia di Nicolas Roeg, di cui Bowie era
protagonista. E' la storia di Thomas Newton, venuto da un altro
pianeta e rimasto bloccato sulla Terra, prigioniero di
esperimenti scientifici: vive le sue giornate sospeso, in uno
stato di completa alienazione e disorientamento, guardando la
tv, bevendo gin, pensando ad un amore passato e alla sua
famiglia lontana anni luce.
"Sono l'uomo che muore ogni giorno ma non riesce mai a
morire", dice al pubblico Newton interpretato da Michael C.
Hall, protagonista di musical come Chicago e Cabaret ma anche
delle serie tv Dexter e Six Feet Under. Oltre a lui, sul
palcoscenico si alternano 10 attori tra cui spiccano la
giovanissima Sophia Anne Caruso, solo 14 anni, e Michael Esper
(A Beautiful Mind, Law and Order). Interpretano i due volti di
Thomas Newton: uno piu' puro e l'altro piu' oscuro, riproponendo
cosi' l'eterno tema del 'doppio', ricorrente nella carriera e
nella vita di David Bowie. E Lazarus fa riemergere anche il suo
interesse per altri mondi iniziato con Space Oddity, continuato
con Ashes to Ashes e completato con l'ultimo singolo Blackstar
(ha anticipato l'uscita del nuovo disco l'8 gennaio, giorno del
compleanno di Bowie) che chiude la trilogia di Major Tom,
l'astronauta perso in un 'trip' spaziale e non solo.
La scenografia di Lazarus e' minimale: un letto e un frigo
pieno di gin sono gli arredi della prigione dorata di Thomas
Newton, su un lato della parete sono accantonati i vinili di
Bowie e un giradischi. Sullo sfondo uno schermo che proietta
immagini in bianco e nero. A riempire ci pensa la musica. E
David Bowie, pur non essendo protagonista dello spettacolo, si
prende la scena con i suoi pezzi piu' famosi. Da Life on Mars a
The Man who sold the world, da Changes a All the young dudes, da
una bellissima versione di This is not America (pezzo scritto
con Pat Metheny) a Heroes che chiude lo spettacolo. Passando per
canzoni piu' recenti come Where are we now e Valentine's Day e
pezzi composti apposta per Lazarus. Sono tutti suonati dal vivo
da una band di sette elementi e cantati a turno dagli attori. Ma
quando risuonano le note di canzoni che hanno fatto la storia e'
inevitabile sentire riecheggiare nel teatro la voce e
l'interpretazione di Bowie.
Lazarus e' scritto da David Bowie e Enda Walsh e diretto da
Ivo van Hove. E' in scena al New York Theatre Workshop fino al
17 gennaio 2016, i biglietti stanno andando a ruba. Il Duca
Bianco, notoriamente meticoloso, ha spesso assistito alle prove
in teatro che si trova nel cuore dell'East Village, a due passi
da casa sua. "E' come Mary Poppins, un attimo c'e' e quello dopo
non lo vedi piu'. Ma ogni volta che entra e' come se fosse
circondato da un'aura", ci dice Brynn Williams, una delle
giovani attrici dello spettacolo.
Se continuera' ad essere 'sold out', Lazarus potrebbe fare il
grande salto da un teatro 'off' al palcoscenico di Broadway. Ma
chissa' se David Bowie, quasi 69 anni e ancora tanta voglia di
sperimentare, abbia davvero interesse ad assecondare gusti piu'
commerciali. (ANSA)
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