(ANSA) - Francesco Lettieri, 27 anni, napoletano, vince il 30/o Musicultura Festival con la canzone "La mia nuova età". "Sono contento per me e per la mia squadra - ha detto emozionatissimo, ricevendo la notte scorsa sul palco l'assegno di 20mila euro messo in palio da Ubi Banca - ho provato a immaginare qualcosa da dire ma in questo momento il mio eloquio è scarso. Grazie!". Il suo brano è stato il più votato tra quelli dei quattro finalisti, dai 2.500 spettatori che hanno esaurito l'Arena Sferisterio di Macerata.
In una serata magica il pubblico maceratese, per tradizione e cultura, sempre piuttosto controllato, non ha mai smesso di applaudire i protagonisti sul palco, scandendo le loro canzoni e salutando con una standing ovation la formidabile performance della regina della world music Angelique Kidjo in 'Pata pata' .
A decretare il successo della manifestazione, insieme a Natasha Stefanenko è stato soprattutto Enrico Ruggeri, che ha contribuito a fondarla 30 anni fa partecipando alla sua prima edizione a Recanati, e che ieri nella doppia veste di presentatore e cantautore ha regalato al pubblico quel valore aggiunto dovuto alla sua straordinaria professionalità, facendo agli artisti domande da musicista che hanno fatto capire agli spettatori molto sulla storia italiana della musica popolare d'autore e sulla cultura che l'ha ispirata. Appena entrato ha incantato tutti cantando "Quello che le donne non dicono" da lui scritta, con Luigi Schiavone, per Fiorella Mannoia.
Ma il momento più emozionante è stato quando coi quattro finalisti (Lettieri, Lavinia Mancusi , Francesco Sbraccia e Gerardo Pozzi) ha organizzato sul palco uno straordinario 'quintetto', in cui i cantautori di domani hanno eseguito i brani dei grandi interpreti di ieri: Lettieri "Cara" di Lucio Dalla, Mancusi "Generale" di Francesco De Gregori, Sbraccia "Agnese" di Ivan Graziani e Pozzi "Mio fratello" di Rino Gaetano, dimostrandosi non solo ottimi autori di testi, come hanno attestato i brani in concorso (Mancusi con "Ninù", Sbraccia con "Tocca a me" e Pozzi con "Badabum"), ma anche bravissimi cantanti. Poi tutti insieme hanno intonato con Ruggeri e con il pubblico l'indimenticabile "Nuovo swing".
Ma la manifestazione ideata da Piero Cesanelli, è stata anche momento di solidarietà e di accoglienza non solo per la testimonianza del giovane gambiano Ismail Jadama, che portato sul palco da Orso Muneghina di SOS Villaggi dei Bambini ha dichiarato che il suo sogno è fare il pizzaiolo, ma anche per la presenza di quel reale meticciato culturale espresso dall'eclettismo musicale di Daniele Silvestri che ha cantato "Le navi", "La mia casa" e "Prima che" e dal rapper Rancore. E se l'attrice Carlotta Natoli ha divertito la platea recitando il brano di Achille Campanile "La guerra è finita", Kidjo, che ha lavorato anche coi Santana, l'ha infiammato danzando freneticamente e cantando "La vida es un carnaval", "Once in a Lifetime" e "Pata pata", ricevendo alla fine dai rettori il premio Unimarche perché: "una cosa è declamare in astratto i valori universali della musica, altra cosa è trasformarli in testimonianza vissuta sui palchi di tutto il mondo". Il Premio della Critica (3mila euro) è andato invece a Enzo Savastano con "Le mogli dei cantanti famosi".
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