/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Nel 2023 le Smart Tv sorpassano le Tv tradizionali

Nel 2023 le Smart Tv sorpassano le Tv tradizionali

Rapporto Auditel-Censis, 122 milioni di schermi nelle case

ROMA, 14 novembre 2023, 19:40

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

NEL 2023 LE SMART TV SORPASSANO LE TV TRADIZIONALI - RIPRODUZIONE RISERVATA

NEL 2023 LE SMART TV SORPASSANO LE TV TRADIZIONALI - RIPRODUZIONE RISERVATA
NEL 2023 LE SMART TV SORPASSANO LE TV TRADIZIONALI - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il 2023 è l'anno del sorpasso delle Smart Tv sulle Tv tradizionali: oggi nelle case degli italiani ci sono complessivamente 21 milioni di Smart Tv e 20 milioni e mezzo di Tv tradizionali. E' uno dei dati principali del 6/o Rapporto Auditel - Censis: La nuova Italia televisiva, presentato oggi in Senato.
    Stando ai dati illustrati da Anna Italia, responsabile Ricerca del Censis, crescono anche quest'anno gli schermi presenti all'interno delle abitazioni, che raggiungono quota 122 milioni, e aumentano soprattutto gli schermi connessi, che sono 97 milioni 300 mila (+4,4% nell'ultimo anno). Se si sommano i 21 milioni di Smart Tv presenti nelle case degli italiani con il milione e 800.000 apparecchi televisivi che hanno un dispositivo per collegarsi, le Connected Tv potenziali salgono a 22 milioni e 800.000 (il 52,7% del totale degli apparecchi), e le famiglie che potrebbero seguire programmi televisivi e contenuti in streaming sono il 64% del totale. Nel 2017 erano il 34,9%. Si hanno 14 milioni e 800.000 famiglie, il 60,3% del totale, con in casa almeno una Smart Tv.
    "Dalla ricerca esce il senso di una società che sta bene e ha deciso di vivere bene" e "ho l'impressione che la comunicazione di massa abbia placato questo Paese" osserva Giuseppe De Rita, presidente del Censis. La nostra "è una società in cui si prende tempo, si sta a guardare - spiega -. Sono anche un po' preoccupato perché in una società come questa, se arrivasse, ad esempio, questo inverno una crisi profonda di tipo industriale produttiva, di esportazione, noi staremmo sui tempi lunghi, non recupereremmo subito la dimensione che abbiamo avuto anche solo dieci anni fa, o 30 anni fa o nel dopoguerra di un ritmo adeguato alla crisi".
    Tra gli utenti della Tv on demand Il 51,4% degli utenti è un uomo, il 30,8% ha un'età compresa tra i 45 e i 64 anni, il 28,1% è un giovane che ha tra i 18 e i 34 anni. Minoritari, e pari al 7,7% degli spettatori sul web, gli over 65, che però sono cresciuti del 136,3% dal 2017 a oggi. Il genere più amato sono i film, seguiti dal 95% degli spettatori. Il pubblico delle piattaforme gratuite delle emittenti nazionali ha una propria specificità: più donne, più bambini, più anziani, più laureati rispetto al totale degli utenti dei programmi sul web. "Emerge ancor più marcatamente rispetto al passato, l'assoluta centralità della TV nel processo di trasformazione del Paese in chiave digitale - dice Andrea Imperiali, presidente di Auditel -. Di fronte ad una tale trasformazione dei consumi, che vede protagonisti sul palcoscenico globale grandi gruppi multinazionali, i broadcaster italiani non si sono fatti trovare impreparati". "I contenuti hanno risposto a questa trasformazione ma sono convinto che possiamo fare molto di più - ha aggiunto il sottosegretario all'Editoria, Alberto Barachini -. L'integrazione è la strada migliore, non la sostituzione di un mezzo con un altro, ma la possibilità di moltiplicare i livelli di accesso". Il servizio pubblico "è un bene comune, servono risorse, non si taglia. Va tutelato e ne va spiegato il valore alle persone", sottolinea Barbara Floridia, presidente della Commissione di Vigilanza Rai. Rispetto al quadro offerto dai dati, "il servizio pubblico deve adeguarsi" pensando sempre più "a prodotti per smart tv e digitale".
    Fra i dati meno rosei, i due milioni di famiglie (8,3% del totale) che non possiedono collegamento a Internet da casa, mentre 5 milioni e 500.000 famiglie (22.4%) si collegano da casa esclusivamente con il cellulare. In totale il 91,7% del totale delle famiglie italiane accede a Internet da casa. "Siamo chiamati a completare al più presto il processo di digitalizzazione - osserva Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy - per garantire alle famiglie italiane un connettività adeguata. Per questo si è rafforzato l'impegno necessario per accelerare l'infrastrutturazione del Paese e abbiamo aggiornato la strategia italiana per la banda ultralarga 2023 - 2026". 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza