BERLINO - Se è vero che recitare è un po' fare analisi tanto più lo è per una regista teatrale che deve entrare nella testa e nell'animo di tutti i personaggi in scena.
È il caso della bellissima e insicura Jeanine (l'attrice, cantante e modella Amanda Seyfreid), protagonista di Seven Veils, passato a Berlinale Special Gala, che ha il compito di rilanciare l'opera più famosa del suo ex mentore e amante, ovvero Salomè, adattamento dell'opera originale di Richard Strauss basata sul testo di Oscar Wilde.
Una versione molto rivisitata, quella che deve mettere in scena, in cui il solo personaggio della protagonista, appunto Salomé, basterebbe a suscitare mille considerazioni su desiderio, colpa, lotta dei sessi e trasgressione. Così mentre Jeanine lavora alla messa a punto del personaggio principale si ritrova lentamente a mettere in discussione se stessa tanto di immedesimarsi totalmente nella figlia di Erodiade, danzatrice seducente e principessa capricciosa.
Inoltre torna alla memoria della regista un inquietante video del padre con lei ragazzina che danza bendata.
"Quando mi è stato chiesto di rimontare di nuovo Salomè nel 2023, ho subito iniziato a chiedermi cosa avrebbe significato quest'opera oggi - dice Atom Egoyan regista, sceneggiatore e produttore cinematografico armeno naturalizzato canadese - .
Quando ho diretto per la prima volta questa opera nel 1996, era un mondo totalmente diverso. Che sarebbe stata oggi con la politica identitaria e una diversa sensibilità rispetto alla cattive condotte sessuali?".
E ancora il regista tornato dietro la macchina da presa a quattro anni da Guest of Honour: "La sceneggiatura di Seven Veils ha iniziato ad evolversi da tutte queste idee. Ho poi trovato una struttura per navigare attraverso questa controversa produzione e ho trovato un modo poi per raccontarla con un cast di personaggi coinvolti nel rimontaggio dell'opera. Tutti i personaggi sono immaginari (tranne i veri cantanti d'opera che interpreteranno se stessi) e sono ispirati dalle questioni centrali di desiderio, ambizione e potere che definiscono l'opera".
Nel cast di questo film che ha avuto la prima al Toronto Fil Festival: Mark O'Brien, Douglas Smith, che interpreterà il Profeta Jochanaan, Rebecca Liddiard nei panni della scenografa Clea e Michael Kupfer-Radecky nei panni del profeta Giovanni Battista.
I sette veli del titolo sono ovviamente quelli da cui si libera Salomé nella sua danza e, per metafora, i vari svelamenti dell'oscuro e singolare passato della protagonista Jeanine.
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