Un racconto di storie d'autore
dell'Italia del secolo scorso. Una narrazione, quella proposta
dalla mostra "L'Italia dei fotografi", all'M9-Museo del
Novecento, a Mestre, fino al 16 giugno, fatta di 230 immagini,
ora di forte impronta sociale, come gli omicidi di mafia di
Letizia Battaglia o "I travestiti" di Lisetta Carmi, ora di
suggestive istantanee, percezioni di paesaggi, come per Luigi
Ghirri, ora di realtà-finzione, come per gli scatti di Tazio
Secchiaroli sul set di "Amacord" dove il vero protagonista è
Federico Fellini più che gli attori.
L'esposizione curata da Denis Curti, la prima mostra
"temporanea" promossa dal Museo multimediale dedicato al "secolo
breve" inaugurato da poco, si muove lungo una narrazione a più
voci, 24 "storie d'autore", chiamate ad offrire più spunti, più
letture di un Paese che dopo la fine della Seconda Guerra
Mondiale ha visto la fotografia assurgere, anche sulle riviste o
sui quotidiani, a una funzione di testimonianza di una volontà
collettiva di riscossa.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA