(ANSA) – BERLINO, 12 FEB – Dopo La Caduta, il film sugli ultimi giorni di Hitler prima del suicidio e la capitolazione, Oliver Hirschbiegel torna sul nazismo e presenta un eroe poco conosciuto della resistenza, George Elser, che organizzo’ da solo un fallito attentato a Hitler e pago’ per questo con la vita. Elser, il titolo del film presentato oggi fuori concorso alla Berlinale. Il film e’ anche una denuncia al silenzio calato per anni in Germania sugli oppositori al regime nazista: e’ stato cosi’ per decenni con i congiurati del fallito attentato a Hitler 20 luglio 1944, gli ufficiali aristocratici attorno a Claus Schenk von Stauffenberg, tutti giustiziati. E lo e’ stato anche con Elser, un oppositore solitario,di estrazione popolare.
A lungo sono stati visti piu’ ‘traditori’ che eroi. Solo da poco la lettura storiografica e’ cambiata e sono stati ‘riabilitati’.
L’8 novembre 1939 il falegname George Elser piazza una bomba da lui fabbricata dietro il podio dove il Fuehrer avrebbe quel giorno parlato in una sala a Monaco: 13 minuti dopo e, grazie a lui, sarebbe cambiato il corso della storia. Hitler pero’ se ne ando’ via prima, rimase illeso e nell’esplosione morirono otto persone. Elser fu arrestato e sottoposto al calvario degli interrogatori della polizia criminale e della Gestapo. Non fu giustiziato subito ma sbattuto agli arresti dove vegeto’ per sei anni fino alla fucilazione poco prima che finisse la guerra. Il film racconta anche il sostrato sociale in cui in nazismo si diffuse al suo avvento. Nelle scene degli interrogatori, con immagini crude ma stringenti di pestaggi e tortura, e’ schizzato bene anche il diverso tasso di intossicazione ideologica del capo della polizia criminale, Arthur Nebe, e della Gestapo: il primo accetta la violenza perche’ obbedisce agli ordini, il secondo la applica ciecamente. Nel ’44 Nebe sara’ fra i congiurati del 20 luglio e sara’ impiccato. Il film ricostruisce l’impiccagione ed e’ uno dei momenti piu’ duri con il condannato che si contorce e dimena sulla forca fino a che arriva la morte e si ferma: “dura 1 minuto e 40 secondi – spiega Hischbiegel a una conferenza stampa – tanto ci vuole mediamente prima che un impiccato muoia, per me era importantissimo mostrarlo per intero perche’ ci fa capire che cos’e’ la pena di morte”, non una cosa astratta ma molto reale e fisica.
Il regista fa anche un paragone fra Elser e Edward Snowden: anche l’ex agente della Cia, in circostanze ovviamente diverse, ha avuto il coraggio da solo, fra decine di migliaia di persone che sapevano, di rivelare quel che succedeva. A modo suo anche lui ha messo in gioco la sua vita. Il fatto che di Elser si sappia cosi’ poco dipende secondo Hirschbiegel dal fatto che a lungo il quadro era confuso: i nazisti avevano montato la tesi che fosse una marionetta degli alleati, mentre secondo un’altra versione l’attentato sarebbe stato una messa in scena degli stessi nazisti. Molto bravi gli attori, in primis l'interprete di Elser, Christian Friedel. E molto applaudito il film al termine della proiezione.
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