Negli anni '70 Pablo Neruda era un
poeta talmente famoso da diventare punto di riferimento sia per
romantici fidanzati in cerca delle parole per dirlo, sia per
ferventi rivoluzionari che credevano all'utopia egualitaria dei
paesi sudamericani. In realtà il poeta e scrittore cileno veniva
da molto lontano ed è proprio all'indomani della seconda guerra
mondiale, ai primi segni della Guerra Fredda, che la sua vita
cambiò e la sua poetica civile divenne chiara scelta di campo.
Questo narra il film di Pablo Larrain 'Neruda', passato a Cannes
alla Quinzaine des Réalisateurs.
Sullo schermo Neruda è Luis Gnecco, star della tv cilena. Ma
il film ha in realtà tre punti di vista diversi: intorno a
Neruda si muovono infatti il Dittatore Videla (Luis Castro) che
firmò il mandato di arresto contro il poeta (e senatore) che
aveva osato accusarlo in parlamento; e soprattutto l'ispettore
di polizia Oscar (Gael Garcia Bernal) che per un anno cercò
inutilmente le tracce dell'accusato che si era dato alla
macchia.
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