"È la prima volta che faccio l'attore ed ero inizialmente molto perplesso. Poi Noé mi ha rasserenato e ho scoperto che dovevo solo improvvisare su un tema che cambiava ogni volta e farlo insieme alla mia compagna sofferente". Così Dario Argento in qualità di attore sulla Croisette per il film VORTEX di Gaspar Noé (coproduzione italo argentina) che passa stasera a Cannes Premiere. Noé (IRREVERSIBILE, CLIMAX) lo ha infatti scritturato e coinvolto insieme a Françoise Lebrun e Alex Lutz in un film che racconta gli ultimi giorni di una coppia di vecchi amanti.
VORTEX è tutto realizzato in Split - Screen, ovvero in uno schermo diviso esattamente in due dove l'uno segue la vita dell'altro in totale contemporaneità. Solo raramente il braccio o la mano dell'uno entra nello spazio dell'altro.
E va detto che il re dell'horror italiano in VORTEX non si risparmia e si mostra, in più di una scena, a petto nudo in tutta la sua fragilità di persona non più giovane. "Ci sono due forme di vita che non si dividono davvero mai - ha detto il regista argentino a IndieWire sull'uso dello Split Screen - perché sono complementari. Ognuna vive nel proprio tunnel, ma è comunque connessa con l'altra. La vita è un po' così. L'unica vera realtà - ha aggiunto - è la somma di tutte le sue percezioni".
Vortex racconta la vita di un critico, interpretato appunto da Dario Argento ("un lavoro che mi riporta indietro a quando ero ragazzo"), e le difficoltà della sua famiglia. Sua moglie è infatti malata di Alzheimer, mentre lui ha un'amante da molti anni che è stato costretto ad abbandonare per occuparsi a tempo pieno della moglie, e come se non bastasse i due hanno un figlio alle prese con la tossicodipendenza.
Dario Argento pensa che VORTEX sia un film che "parla d'amore anche oltre quanto si immagini, un amore che a volte è così forte che ti porta oltre la stessa realtà. E nel caso di persone non più giovani questo può diventare drammatico".
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