Esplorare "l'amore in una fase più adulta della vita" traendo spunto per il racconto "da persone reali, incontrate durante le riprese di altri miei film e che nella vita non sono legate dallo stesso rapporto". E' il filo, spiega all'ANSA la regista Clio Barnard, seguito nell'emozionante Ali & Ava - Storia di un incontro, viaggio intimo tra racconto sociale e dramedy vincitore fra gli altri di due British independent Film Awards e candidato a due Bafta, in arrivo nelle sale dal 14 aprile con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm collection. Il film, selezionato nel 2021 a Cannes nella Quinzaine des Realisateurs, è stato premiato due settimane fa anche al Bif&st, proprio per la regia di Clio Barnard, una delle cineaste indie più talentuose della scena britannica, che ama unire nei suoi progetti attori professionisti e non, richiamando personaggi, attori e luoghi da un film all'altro. Un percorso che l'ha da poco portata anche al debutto come regista di una delle nuove serie di Apple tv+ più attese, Il serpente dell'Essex, con Claire Danes e Tom Hiddleston, tratta dall'omonimo bestseller di Sarah Perry (pubblicato in Italia da Neri Pozza), di cui arriveranno i primi episodi sulla piattaforma il 13 maggio. Ali & Ava è la sua terza storia, dopo The Arbor (2010), ritratto della vita inquieta dell'autrice teatrale Andrea Dunbar, e The selfish giant (2013), su due tredicenni che finiscono in un giro criminale, ambientata nella cittadina di Bradford, nello Yorkshire, diventata per Clio Barnard un microcosmo di personaggi. Stavolta al centro del racconto ci sono Ava (Claire Rushbrook), maestra di sostegno, madre di quattro figli e nonna (giovane) di cinque nipoti, e Ali (Adeel Akhtar), britannico pachistano sposato infelicemente, che vive gestendo gli appartamenti di famiglia. Il loro incontro casuale rivela, tra due persone provenienti da mondi diversi, una profonda affinità, basata sull'empatia, vite in un momento di stallo e segreti da affrontare. "Ho pensato di raccontare una storia d'amore per mostrare persone fenomenali e un luogo ricco di bellezza alle prese con difficoltà economiche e sociali" . Alla fine del film "volevo ci fosse un senso di speranza, che rendesse omaggio alla gentilezza, e celebrasse la necessità di entrare in contatto con gli altri e con la nostra umanità". Valori "ancora più importanti nel momento drammatico che stiamo vivendo". Clio Barnard esplora temi profondi anche nella miniserie Il serpente dell'Essex, una storia ambientata a fine '800. Ne è protagonista la vedova londinese Cora Seaborne (Claire Danes) che si trasferisce nell'Essex, dove la passione sempre avuta per la paleontologia la porta ad indagare su un animale leggendario. Ricerche che risvegliano nella nuova comunità in cui vive superstizione, paure e presagi. "La protagonista è una donna che cerca di ricostruirsi una vita dopo essere uscita da una relazione nella quale subiva abusi. C'è un parallelo con temi - sottolinea la cineasta - che ho già affrontato in passato. E' stata una bellissima esperienza realizzarla".
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