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Fassbinder, genio, manipolatore e regista dimenticato

Fassbinder, genio, manipolatore e regista dimenticato

Arriva in sala il 10 giugno docu di Annekatrin Hendel

ROMA, 31 maggio 2022, 19:22

Redazione ANSA

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Fassbinder, genio, manipolatore e regista dimenticato - RIPRODUZIONE RISERVATA

Fassbinder, genio, manipolatore e regista dimenticato - RIPRODUZIONE RISERVATA
Fassbinder, genio, manipolatore e regista dimenticato - RIPRODUZIONE RISERVATA

Probabilmente di fronte al suo nome molti chiederanno: dimmi, chi era Fassbinder? E forse a ragione.

Di Rainer Werner Fassbinder, infatti, le nuove generazioni sanno davvero poco, è un regista dimenticato.

FASSBINDER, il docu di Annekatrin Hendel in sala dal 10 giugno con Viggo, compensa in parte questo oblio a quarant'anni dalla sua morte mostrando, su tutto, non solo il fatto che fosse un vero genio pieno di sregolatezza, ma anche un manipolatore sulfureo. Non solo: come si vede nel docu, nessun regista tedesco è stato più controverso, più produttivo e ossessionato dal cinema come lui. Tanto che alla sua tragica morte (per overdose di cocaina associata all'uso di sonniferi), avvenuta il 10 giugno del 1982, a soli 37 anni, Fassbinder aveva già fatto tutto: rivoluzionato il teatro e lasciato un totale di 44 film e serie tv da lui diretti e, spesso, autoprodotti. Nel docu della Hendel, attraverso elementi autobiografici, film, opere scritte inedite e interviste, il racconto di questo giovane studente di grande ambizione e dalla vita scandalosa anche per la sua dichiarata bisessualità. Un percorso, il suo, che va dal suo primo film L'AMORE È PIÙ FREDDO DELLA MORTE, fischiato al Festival di Berlino del 1969, fino a quel 1982 quando, sempre alla Berlinalem vince l'Orso d'oro per VERONIKA VOSS. Attraverso FASSBINDER, comunque, lo spettatore scopre soprattutto il fascino spesso manipolatorio di questo regista nei confronti dei suoi attori, rivali e amanti. E questo anche grazie alle interviste con le sue star come Hanna Schygulla, Irm Hermann e Margit Carstensen e con amici e sponsor come Harry Baer, Thomas Schühly, Günter Rohrbach, Volker Schlöndorff e Juliane Lorenz. Chi era Fassbinder? "Veramente un grande seduttore come sempre dovrebbero essere tutti i registi" dice oggi alla Casa del Cinema di Roma la regista. E aggiunge Annekatrin Hendel: "Questo documentario viene da una lunga genesi. A Berlino est da ragazza non ho avuto l'opportunità di vedere tutti i suoi film. Poi, dieci anni dopo, ho recuperato la sua filmografia amandola tutta. A quell'epoca mi interessavano molto le dinamiche di gruppo e quando si è finalmente parlato di un film su lui ho subito pensato: devo dirigerlo io". Era un manipolatore? "Sì un grande manipolatore, anche se forse manipolare non è il termine giusto. Quando puntava a fare una cosa non guardava in faccia nessuno. Realizzare film di quello spessore, comunque, non era certo facile e, va detto, non ho mai affermato che Fassbinder fosse una persona buona, affatto. Credo comunque che essere nato nella Germania del primo dopoguerra abbia influito sul suo carattere". Nel 40/o anniversario della morte, VIGGO rende omaggio all'autore tedesco riportando in sala, sempre dal 10 giugno, oltre al docu, cinque dei suoi film. Si potranno rivedere: L'AMORE È PIÙ FREDDO DELLA MORTE (1969); LE LACRIME AMARE DI PETRA VON KANT (1972); LA PAURA MANGIA L'ANIMA (1973); EFFI BRIEST (1974) e IL MATRIMONIO DI MARIA BRAUN (1979).

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