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Il mistero del profumo verde, thriller stralunato

Il mistero del profumo verde, thriller stralunato

In sala il film di Nicolas Pariser con Lacoste e Kiberlain

ROMA, 17 luglio 2023, 20:34

di Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Umorismo, disincantato stralunato, fumetti, thriller e citazioni. Questo il menù de Il mistero del profumo verde di Nicolas Pariser al suo terzo film dopo The Great Game (2015), thriller sociologico e Alice e il sindaco (2019), commedia con protagonista uno straordinario Fabrice Luchini sindaco di Lione in crisi che trova aiuto in una giovane e brillante filosofa di nome Alice Heimann.     Questa volta Pariser fa un film un po' marziano, trasversale ai generi, pieno di citazioni hitchcockiane da La donna che visse due volte a Il sipario strappato con un incipit classico: un omicidio che avviene su un palcoscenico con tanto di vittima che sussurra al collega della Comédie-Française, Martin (Vincent Lacoste), il nome dell'assassino.     Da qui inizia questo thriller internazionale, in sala dal 20 luglio con Movie Inspired, che vede come protagonisti il giovane attore, parecchio confuso, e Claire (Sandrine Kiberlain), disegnatrice di fumetti, incontrata per puro caso e coinvolta subito in questa sua avventura piena di colpi di scena. Che i due si innamorino a prima vista lo si capisce subito, più difficile invece immaginare questa immediata disponibilità di Claire a seguire Martin fin dentro il pericolo.    
Ne Il mistero del profumo verde tanta politica internazionale, ovvero un intricato complotto contro l'Europa da parte di Russia e Cina legato al nuovo prototipo di un software cinese, di nome Antracite, che compromette la stabilità europea generando incontrollate e destabilizzanti fake news.     Dice il regista dell'anima politica dei suoi film: "C'è stato sicuramente uno sviluppo politico dal mio primo al terzo film, ma se in quest'ultimo sembra ci sia un minore interesse verso le cose della politica posso dire che non è affatto vero. Diciamo che in The Great Game la politica era rappresentata come una cosa molto elitaria, come una sorta di partita a scacchi, a cui non possono partecipare tutti e che esclude così i cittadini comuni. Il secondo film, invece, Alice e il Sindaco, metteva in luce la sfiducia sempre più diffusa nel sistema democratico e il progressivo deteriorarsi di ciò che avevamo fino a quel momento chiamato "sinistra". Ora con Il mistero del profumo verde questo fenomeno si è definitivamente compiuto: la fiducia verso la sinistra è del tutto persa. Ma questo a che risultato porta - dice il regista -? Abbiamo oggi una politica che è basata sulla forza e sullo scontro, che inevitabilmente poi si trasforma in guerra. Quando la gente perde fiducia nella democrazia e la sinistra smette di svolgere il proprio ruolo, si finisce in una situazione di guerra. Ecco cosa racconta davvero questo film".     Frase cult de Il mistero del profumo verde quella, molto politica, legata all'inevitabile confronto tra diverse generazioni: "Abbiamo ingannato la vostra generazione, vi avevamo promesso un buffet e invece quando siete arrivati era già finito tutto".

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