Sarà l'anteprima nazionale del
pluripremiato 'Mutt', alla presenza del protagonista Lio Mehiel
e del regista Vuk Lungulov-Klotz, a inaugurare, domani sera al
Piccolo Teatro Strehler di Milano, la 37a edizione del MiX
Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e Cultura Queer, in
scena fino a domenica primo ottobre al Teatro Strehler e al
Teatro Studio Melato.
Diretto per la prima volta da Paolo Armelli, Pierpaolo
Astolfi e Priscilla Robledo, il più seguito e importante evento
queer in Italia riparte con un cartellone composto da 46 titoli
provenienti da tutto il mondo di cui 32 in anteprima italiana,
incontri, installazioni, spettacoli, tanta musica ed eventi
speciali tra cui il nuovo Concorso Queer Music Video.
Il programma prevede tre concorsi internazionali dedicati a
lungometraggi, cortometraggi e documentari. Tra i titoli più
attesi, le anteprime italiane di 'Conann' del regista di culto
Bertrand Mandico, rivisitazione in chiave queer dell'eroico
personaggio fantasy Conan il Barbaro; i due film distribuiti da
Lucky Red, 'Silver Haze', lungometraggio che si addentra nelle
vite solitarie e desolanti delle donne della classe operaia
britannica, della filmmaker olandese Sacha Polak, e 'Opponent'
dello svedese di origine iraniana Milad Alami, presente al MiX,
con protagonista il vincitore dell'Orso d'Argento (per il film
Una separazione) Payman Maadi, nel ruolo di un irrequieto
lottatore iraniano che cerca di tenere unita la sua famiglia
mentre fa richiesta d'asilo per rimanere in Svezia.
Da non perdere, 'All the Colours of the World Are Between
Black and White' del nigeriano Babatunde Apalowo, vincitore del
Teddy Award come miglior film all'ultima Berlinale, coraggiosa
storia sul tema dell'omosessualità maschile mai girata prima in
Nigeria. Tra 'i documentari, l'anteprima italiana di 'Queendom
di Agniia Galdanova, sull'intrepida artista queer russa Gena
Marvin e il pluripremiato 'Seven Winters in Teheran' della
tedesca Steffi Niederzoll, ospite al MiX, che racconta la storia
di una giovane donna iraniana giustiziata per aver ucciso il suo
stupratore.
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