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Berlinale, in corsa Assayas, Sangsoo, Dumont e Diop

Berlinale, in corsa Assayas, Sangsoo, Dumont e Diop

Apertura con Cillian Murphy e Orso alla carriera a Scorsese

ROMA, 15 febbraio 2024, 21:01

di Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Oltre ai due film italiani in concorso alla 74/a Berlinale che si apre oggi (15-25 febbraio), ovvero Gloria! di Margherita Vicario e Another End di Piero Messina, in gara ci saranno, tra i film più attesi, Hors du temps di Olivier Assayas, A Traveler's Needs di Hong Sangsoo (con Isabelle Huppert), Bruno Dumond con The Empire e Dahomey, documentario-denuncia di Mati Diop.
Intanto Assayas, la prima volta in concorso alla Berlinale, racconta la storia del regista Etienne e di suo fratello Paul, giornalista musicale, confinati nella loro casa d'infanzia insieme alle loro nuove partner Morgane e Carole. Ogni stanza e ogni oggetto, gli alberi del giardino e gli stessi sentieri, tutto risveglia in loro ricordi così come fantasmi della loro infanzia.
Quinta volta invece in questa edizione, l'ultima con direttori Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian prima dell'arrivo nel 2025 di Tricia Tuttle, ex capo del BFI del London Festival, per il sudcoreano Hong Sangsoo, che porta in concorso A Traveler's Needs con protagonista Huppert. Questa la criptica sinossi fornita dalla produzione: "Veniva dalla Francia. Stava suonando il registratore di un bambino in un parco. Senza mezzi per sostenersi le è stato consigliato di insegnare il francese.
È diventata insegnante di due donne. Le piace sdraiarsi sulle rocce e fare affidamento su makkeolli (vino di riso coreano, ndr) per il comfort".
Dumond con The Empire fa invece la parodia di Star Wars, immaginando che con la nascita di un bambino speciale nella zona della Côte d'Opale, la stessa del nord della Francia in cui erano ambientate le vicende di P'tit Quinquin e del 'prequel' Ma Loute, sbarchino due diverse forze extraterrestri in conflitto tra loro, intenzionate a impadronirsi di questa creatura.
Nel documentario Dahomey la regista francese Diop parla invece di colonizzazione attraverso la storia delle opere d'arte restituite al Benin nel 2021 dopo essere state rubate dai colonizzatori francesi nel 1892, quando il paese africano fu chiamato Regno del Dahomey.
Tra i ritorni eccellenti alla Berlinale, quello del regista messicano Alonso Ruizpalacios in corsa con La Concina. Rooney Mara e Raúl Briones sono i protagonisti di questo dramma "ambientato nell'arco di una sola giornata in un movimentatissimo ristorante di New York".
Torna anche il tedesco Andreas Dresen con From Hilde with Love: un dramma d'epoca che narra di una coppia che si innamora prima che le loro vite vengano distrutte dalla Gestapo. La star del film è Liv Lisa Fries, protagonista di Babylon Berlin e che affiancherà Anthony Hopkins in Freud, in cui interpreta la figlia del padre della psicoanalisi.
Tra i film in concorso anche l'iraniano My Favourite Cake di Maryam Moghaddam e Behtash Sanaeeha a cui però le autorità di Teheran hanno confiscato il passaporto.
In Pepe il regista colombiano de Los Santos Arias segue la vicenda di un ippopotamo trasferito dall'Africa per vivere nella tenuta del signore della droga Pablo Escobar. Pepe incontra molti individui e storie in attesa di quella morte che lo renderà "il primo e l'ultimo del suo genere ad essere ucciso nelle Americhe".
In apertura, come annunciato, Small Things Like These del belga Tim Mielants, con protagonista Cillian Murphy (Oppenheimer). Il film racconta lo scandalo delle Magdalen Laundries che accoglievano le ragazze orfane, o ritenute 'immorali', per via della loro condotta considerata peccaminosa o in contrasto con le norme della società dell'epoca. Asili orribili gestiti da istituzioni cattoliche dal 1820 fino al 1996, apparentemente per "riformare giovani donne".
Ricordiamo, infine, che quest'anno l'Orso d'Oro alla carriera verrà assegnato a Martin Scorsese. 
   

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