Lucky Red e Cineteca di Bologna si
uniscono per celebrare uno dei più grandi maestri del cinema di
tutti i tempi, scomparso lo scorso 16 gennaio.
Nove film, un documentario, cortometraggi e scene inedite nelle
sale italiane da maggio 2025 a gennaio 2026: si inizia nel mese
del Festival di Cannes con Cuore selvaggio, dal 12 al 14 maggio,
per celebrare i 35 anni della Palma d'Oro vinta dal film nel
1990.
Dal 26 al 28 maggio sarà in sala l'esordio al lungometraggio del
1977, Eraserhead, seguito, dal 16 al 18 giugno, da uno dei suoi
film più amati, The Elephant Man.
Il calendario riprenderà dopo l'estate con Velluto blu (dal 15
al 17 settembre), Fuoco cammina con me (ottobre), Strade perdute
(ottobre), Una storia vera (novembre), Mulholland Drive
(novembre).
Chiude il ciclo, a gennaio 2026, l'ultimo lungometraggio
realizzato da David Lynch, Inland Empire, del quale celebreremo
il 20° anniversario.
A completare questo amplissimo affresco del cinema di David
Lynch ci saranno anche l'intervista realizzata nel 2018 da
Pierre-Henri Gibert per la serie L'image originelle (First
image), i cortometraggi e i lavori di animazione realizzati
negli anni da Lynch, i Missing Pieces di Twin Peaks.
"In pochi si sono chiesti perché, vedendo un film di David
Lynch, ci si sente a casa", ha scritto Roy Menarini,
appassionato studioso del cinema di Lynch. "Anche di fronte ai
mondi più oscuri, alle minacce più irrazionali, alla violenza
più raccapricciante, l'universo ribattezzato come Lynchtown è
diventato per noi famigliare. Amiamo abitarci, tornarci,
metterci alla prova ogni volta. E non è un caso che la notizia
improvvisa della morte del regista americano abbia suscitato una
delle più sincere e unanimi ondate di affetto che si ricordino
per un artista: evidentemente quel piacere di fronte ai suoi
racconti distorti e geniali è sempre stato dettato
dall'integrità artistica e dalla trasparenza creativa. Lynch, in
pratica, ci ha sempre detto la verità, si è confessato con un
candore unico, si è spogliato delle sue visioni e le ha
condivise senza filtri, da uomo generosissimo quale era e
testardamente dedito al suo cinema e alle sue immagini. Rivedere
tutti insieme i suoi film significa ora riguardare in
prospettiva tutta la nostra Lynchtown personale, perdendoci
volontariamente in quel magnifico e impareggiabile labirinto
visionario dove i confini tra un'opera e l'altra tendono a
sfumare".
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