Bilanci di fine anno anche nel
mondo del libro: come di consueto il New York Times ha scelto la
top ten del 2019 - cinque opere di fiction e cinque di
saggistica - e tra le proposte alcune sono gia' arrivate in
Italia come "Respiro" ("Exhalation") di Ted Chiang: nove
racconti sulle conseguenze materiali del viaggio nel tempo negli
Usa sono pubblicati da Alfred A. Knopf, da noi con Frassinelli.
Tra i romanzi migliori del 2019 c'e' anche "L'Archivio dei
Bambini Perduti" della messicana Valeria Luiselli, tradotto in
italiano da Tommaso Pincio per La Nuova Frontiera. Dopo "Uomo di
Passaggio" (Neri Pozza) e "Nel Mondo a Venire" (Sellerio), il
2019 di un autore cult anche in Italia come Ben Lerner si
intitola "The Topeka School": Adam Gorman torna protagonista e
anche stavolta restano gli interrogativi su arte e autenticità,
scrive il Times, ma rispetto ai precedenti romanzi di Lerner,
"l'assenza di fede di Adam diventa un sintomo di una crisi
nazionale".
Nel primo capitolo di "Disappearing Earth" dell'esordiente
Julia Phillips pubblicato da Knopf, due ragazzine spariscono nel
nulla mandando ondate di shock attraverso una citta' ai margini
della remota penisola di Kamchatka". Completa la top 5 della
fiction "Night Boat to Tangier" di Kevin Berry: gli antieroi di
questo romanzo, pubblicato da Doubleday, sono due gangster
irlandesi.
A soggetto irlandese ma stavolta con i "Troubles" in Irlanda
del Nord di sfondo e' "Say Nothing" di Patrick Radden Keefe
sull'assassinio di Jean McConville da parte dell'Ira nel 1972:
una madre vedova rapita dalla sua casa di Belfast in presenza
dei suoi figli, era sospettata dall'organizzazione paramilitare
di essere una spia.
Tra i titoli segnalati tra i migliori della saggistica c'e'
"Mezzanotte a Chernobyl" di Adam Higginbotham, pubblicato da
poco in Italia da Mondadori col resoconto mozzafiato
dell'esplosione della centrale nucleare nell'aprile 1986.
Completano la top five della non-fiction "The Club" di Leo
Damrosch, su Samuel Johnson e i suoi amici nell'Inghilterra
della fine del Settecento, "Yellow House" di Sarah Broom
ambientato in una casa di New Orleans Est dagli anni Sessanta
all'uragano Katrina e "No Visible Bruises" sulle devastanti e
letali conseguenze della violenza domestica.
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