"Fare un discorso sulla Libertà che,
partendo da un principio e passando poi da uno svolgimento, sia
in grado di giungere ad una conclusione, che sia quindi in
qualche modo finito, o definitivo, non è possibile": lo
racconterà Paolo Nori il 14 marzo al Teatro Due di Parma nel suo
nuovo spettacolo, in prima nazionale, "La libertà. Primo
episodio". La nuova produzione di Fondazione Teatro Due, in
scena fino al 19 marzo è la prima tappa di un percorso
possibile, un primo tentativo.
Nel suo stile unico, Paolo Nori parla, racconta e si
racconta, attraverso due figure straordinarie della letteratura
russa, Daniil Charms e Iosif Brodskij, che con le loro opere e
la loro vita hanno cantato e incarnato quell'idea di libertà che
l'avvocato anarchico Pietro Gori aveva espresso così: "Nostra
patria è il mondo intero, nostra legge la libertà."
L'assunto da cui parte Nori è che la teoria anarchica sia
sostanzialmente basata sull'idea che l'essere umano sia buono,
ed essendo un'idea difficilmente dimostrabile, l'unico modo per
rivelare la sua forza è parlarne per esempi. Il discorso che lo
scrittore parmigiano imposta riguardo alla libertà scorre sul
filo della relazione tra noi e chi ci governa. "Io, invece che
dai vari governi Pentapartito o monocolore che si dice si siano
alternati alla guida del paese negli anni della mia adolescenza
e della mia giovinezza, - spiega Nori - io, piuttosto che da
loro, sono stato governato da Bulgakov, da Chlebnikov, da
Charms, da Mandel'stam, da Blok, da Puskin, da Anna Achmatova,
da Lev Tolstòj, da Gogol, da Dostoevskij, da Victor Erofeev, da
Iosif Brodskij, da Ivan Goncarov, e sono stato, a volte, per
degli attimi, per dei giorni, per dei mesi, un suddito felice e
riconoscente. È possibile, oggi, una cosa del genere? Vediamo".
In scena le parole di Paolo Nori sono accompagnate dalle
musiche originali composte da Alessandro Nidi che le esegue
insieme ad Alessandro Zezza, Andrea Coruzzi, Filippo Nidi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA