ANGELO PICARIELLO, LIBERIAMO MORO DAL
CASO MORO (Edizioni San Paolo 2025, pp. 467, euro 28,00)
Gli ultimi 55 giorni di vita di Aldo Moro, quelli tragici
trascorsi dal suo rapimento a via Fani fino al suo assassinio da
parte delle Br, oscurano nell'attuale pubblicistica i precedenti
62 anni. Una condanna a cui il giornalista di Avvenire Angelo
Picariello si ribella, restituendo un ritratto inedito non solo
del politico e dello statista, ma anche dello studioso di
diritto penale, del docente universitario, del marito e del
padre di famiglia.
Ne esce un ritratto a tratti sorprendente, che smentisce
anche l'immagine un po' stereotipata che ci si era fatti di lui.
Se dunque Aldo Moro era famoso anche per il suo modo di parlare
involuto (sue alcune celebri locuzioni come "convergenze
parallele"), dalle pagine di Picariello emerge un docente
universitario interessatissimo a dialogare e ascoltare i suoi
studenti, tanto da uscire a cena con loro. Il contatto con
l'insegnamento - su cui Picariello ha raccolto testimonianze di
prima mano - che Moro non lascerà mai, nemmeno durante i suoi
incarichi ministeriali, lo portarono anche ad una grande
attenzione al mondo giovanile, ad una curiosità per i movimenti
che nascevano negli Anni Settanta, anche in campo cattolico.
Il volume ripercorre l'intera vita di Moro, e capitolo dopo
capitolo ne ricostruisce le diverse fasi o ambiti:
dall'Assemblea costituente all'attività parlamentare,
dall'insegnamento all'attività scientifica, dalla vita familiare
all'amicizia con Giovan Battista Montini, futuro Paolo VI.
Ovviamente all'attività politica è dedicata la massima
attenzione, anche perché Moro fu protagonista di due passaggio
chiave della storia repubblicana, vale a dire la nascita dei
governi di centrosinistra nel 1963, e poi di quelli di unità
nazionale negli Anni Settanta, con il Pci coinvolto non
direttamente nel governo ma nella maggioranza parlamentare.
Le ampie citazioni dei suoi articoli, dei suoi discorsi,
aiutano a tratteggiare il profilo di Moro, fino alla
sorprendente ricostruzione dell'ultima sera prima del rapimento.
Dopo ore trascorse al telefono con esponenti del Pci per
convincerli a far nascere il governo Andreotti (cosiddetto della
"non sfiducia"), Moro viene trovato dal figlio che rientra di
notte a casa mentre legge il libro "Il Dio crocifisso" di
Juergen Moltann, teologo protestante tedesco padre della
teologia dialettica e tra i padri dell'ecumenismo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA