Un "atto deliberato e voluto" ma "senza dietrologie" perché "quando la cultura è alta non ha una dimensione politica". Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano apre le porte del Collegio Romano per presentare la mostra su un autore molto caro alla premier Giorgia Meloni e alla cultura di destra: J.R.R.Tolkien. La presidente del Consiglio non c'è ma ci sarà all'inaugurazione, il prossimo 6 novembre, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, quando si aprirà la grande esposizione che celebra i cinquant'anni dalla scomparsa dell'autore e dalla prima edizione italiana de Lo Hobbit. "La premier non è stata coinvolta nell'organizzazione della mostra. La verrà a vedere e ne sono onorato ma farla non è stata una sua scelta, ha altro di cui occuparsi" ci tiene a precisare il ministro dopo le polemiche e "le dietrologie su cui qualcuno si sta esercitando", avanzate soprattutto dalla stampa anglosassone. Eppure la grande mostra dedicata al creatore della celebre epopea della Terra di Mezzo non mancherà di far discutere anche in Italia, riaccendendo il dibattito sui tentativi della destra di perseguire quel cambio di paradigma volto a "sovvertire" la cosiddetta egemonia culturale della sinistra. Piuttosto, spiega invece Sangiuliano, rientra in quell'intento ad "essere plurali" e "tornare all'aria aperta" come ripete spesso il ministro citando Benedetto Croce. Senza strappi o vena polemica, Sangiuliano afferma comunque di voler "rivendicare il conservatorismo di Tolkien". Soprattutto quell'esaltazione dei "valori dell'umano, in una società che punta a snaturare gli esseri umani, a ridurli a un codice a barre". Ma, subito, ricorda pure di essere lui il primo a citare "spessissimo anche Antonio Gramsci, che ritengo una grande autore, o Norberto Bobbio. Di recente abbiamo inaugurato una mostra su Calvino e mi piacerebbe anche tornare a parlare di Faulkner così come nei giorni scorsi mi è piaciuto ricordare Malreaux" sottolinea il ministro. Quanto a Tolkien, "c'è un universo in questo autore che è stato un grande accademico, un grande linguista, un narratore importante e per certi versi anche un filosofo. Noi proviamo a ricomprendere tutto questo universo di Tolkien e soprattutto il suo richiamo ad alcuni valori: il rispetto per le persone, la centralità dell'umano in un mondo che a volte degrada gli essere umani, il richiamo al valore della comunità, l'essere comunità esistenziale, che condivide valori e sentimenti e l'essere solidali. Questi sono valori che ritroviamo negli scritti di Tolkien, e che sono valori importanti". Aspetti che punta ad esaltare la mostra sull' "Uomo, Professore, Autore" che esporrà manoscritti autografi, lettere, memorabilia, fotografie e opere ispirate alle visioni letterarie dell'autore che hanno plasmato artisti in tanti campi, come i Led Zeppelin che, ricorda lo stesso Sangiuliano, sono tra i principali appassionati del Signore degli anelli. Sarà la prima esposizione di queste dimensioni mai dedicata in Italia allo scrittore, e molto spazio sarà dato proprio al suo rapporto con il nostro paese da parte di un autore , studioso di Dante, che si diceva "innamorato dell'italiano". Partirà da Roma, poi sbarcherà a Napoli e poi la mostra proseguirà per tutto il 2024 in altre città italiane.
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