"Sono figlia di un padre assassinato,
di una madre incarcerata e nipote di una stronza". Per la prima
volta dopo 27 anni di silenzio Allegra Gucci racconta tutta la
sua verità nel libro Fine dei giochi. Luci e ombre sulla mia
famiglia (Piemme), libro che Vanity Fair anticipa in esclusiva
con una copertina, un servizio fotografico e una doppia
intervista (cartacea e video) che fanno luce sulla sua vita di
ieri e su quella di oggi. Racconta la sua verità sulla morte di
Maurizio Gucci, sul carcere di Patrizia Reggiani e sulle notizie
errate riportate dal film House of Gucci.
"L'assassinio di mio padre e l'incarcerazione di mia madre
sono stati per me uno tsunami", dice nel numero in edicola da
mercoledì 9 marzo. "Avevo 14 anni e venni travolta dall'onda: in
quei momenti, cercavo solo una bolla per respirare mentre
intorno avevo solo squali". Dal giorno della scomparsa del padre
fino alle vicende processuali ancora in corso; dai fatti
misteriosi di alcuni protagonisti ai movimenti bancari sospetti.
Allegra smonta congetture, false notizie e ricordi imprecisi
diventati dominio dell'opinione pubblica e finiti sul grande
schermo nel film House of Gucci.
"Ho fatto questa intervista, ho scritto questo libro perché
ho due figli piccoli. Vedendo il clamore suscitato dal film
House of Gucci, non volevo crescessero senza sapere la verità.
Ho ricostruito i ricordi pezzo per pezzo. A volte ho provato
dolore, altre un senso di liberazione. È la mia lettera a mio
padre Maurizio. Perché mio padre Maurizio è sempre qui", dice.
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