Passa anche attraverso la
visualizzazione della musica con la danza contemporanea il
lavoro di ricerca e di studio di Ottavio Dantone, direttore e
clavicembalista, e la sua Accademia Bizantina per proporre il
repertorio barocco superando la ''filologia ottusa'' basata
soltanto sull' uso di strumenti antichi come garanzia di fedeltà
per puntare al rispetto dei codici e del linguaggio originari
senza stravolgere il senso pensato dall' autore. Il nuovo
capitolo del viaggio per avvicinare nuovo pubblico ai tesori di
questo patrimonio con la collaborazione di artisti di altre
discipline è ora la pubblicazione dei Concerti Grossi op. 6 di
Arcangelo Corelli. L' uscita del doppio cd con le 12
composizioni del musicista di Fusignano e stata preceduta dalla
diffusione da parte di Apple Music Classical di cinque video
prodotti da Accademia Bizantina con i ballerini Davide Angelozzi
e Elda Bartolacci della DaCru Dance Company con le coreografie
di Marisa Ragazzo, ora disponibili sul web e a dicembre prossimo
riuniti nel Visual Album Corelli Extended Version. Accademia
Bizantina ha inciso l' opera omnia di Corelli (1653-1713) già
nel 1989. Fu quella l' occasione del primo incontro con Dantone,
invitato a suonare nell'Op. 3 e in seguito artefice della svolta
barocca dell' ensemble che ormai dirige dal 1996. Corelli è da
sempre l' autore più rappresentativo dell' identità dell'
orchestra fondata a Ravenna nel 1983. ''Siamo stati segnati
dalla sua musica fin dall' inizio della nostra avventura'',
spiegano i musicisti. L' obiettivo del direttore con il
violinista e concertmaster Alessandro Tampieri, basato sul
lavoro filologico di studio delle partiture antiche, mira
appunto a ''ricostruire l'intento del compositore, le sonorità
da lui immaginate, gli effetti da lui ricercati liberando il
suono autentico ed entusiasmante della musica barocca in tutta
la sua originale forza espressiva''. L' incisione dei Concerti
Grossi di Corelli - osserva Dantone - ''rappresenta una
testimonianza del nostro percorso artistico ed estetico, con
l'intento di dimostrare l'eloquenza e l'attualità che ancora
oggi caratterizza questo repertorio''.
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