Sette giorni per creare il mondo, sette serate per... distruggerlo! Un dissacrante ritratto del paradiso coni Steve Buscem nei panni di dio e Daniel Radcliffe in quelli di un angelo, nell'esilarante serie tv Miracle Workers. In onda su Italia 1 in prima visione dal 2 aprile in seconda serata ogni martedì, lo show è tratto dal libro di Simon Rich "What in God's Name" ed è composto da sette puntate.
In vestaglia, pantofole e con la barba incolta, Steve Buscemi è Dio come non si è mai visto prima: impegnato in attività apparentemente insulse e stufo di governare il mondo, ne programma la distruzione. Il primo giorno creò lo spazio e la Terra, il secondo il cielo, il terzo la terraferma, il quarto le stelle, il quinto la vita acquatica, il sesto la vita sulla terraferma, il settimo si riposò. Ora, dopo miliardi di giorni, ha deciso di distruggere tutto! È questo l'obiettivo di Dio, alias Buscemi, nella serie targata TBS (canale Turner, gruppo WarnerMedia).
Il tentativo di scongiurarla la distruzione del mondo spetta a Craig (la star di Harry Potter Daniel Radcliffe) e a Eliza (Geraldine Viswanathan) che, nei panni di due angeli incaricati di ricevere ed esaudire le preghiere degli umani, lanciano una scommessa al loro capo: se riusciranno a far innamorare un uomo e una donna l'uno dell'altra, la Terra sarà salva.
L'attore Steve Buscemi ha detto: "Se è stato bello interpretare questo Dio? Sì, e quello che mi è piaciuto di lui è che ha molti problemi: è spesso sopraffatto, confuso e un po' pigro, ma penso abbia un buon cuore. Penso che a lui piacerebbe che le cose funzionassero, solo è un po' fuori di testa. Ma la sua idea iniziale era buona: è stato divertente interpretarlo, lui si interessa e coinvolge il libero arbitrio delle persone. Semplicemente non sa come contenerlo o gestirlo e in un certo senso si limita a dare un'occhiata. È un dio che ha qualità molto umane, sì".
Mentre Daniel Radcliffe che è l'angelo Craig, ha aggiunto: "Se uno show del genere mi ha fatto riflettere sull'immortalità? Ci penso costantemente e, anche se a essere sincero non credo particolarmente all'aldilà, se ce ne fosse uno come quello divertente creato da Simon sarei molto contento".
L'ideatore della serie Simon Rich ha spiegato: "Miracle Workers non è satira religiosa, è più di un programma esistenziale. Piuttosto, è quello che significa essere un umano sulla Terra: ho sempre sperato di provare a ritrarre una visione del paradiso coerente con la nostra esperienza di essere su questo pianeta e a volte sembra che le cose accadano in modo casuale, irrazionale, ingiusto e orribile tutto il tempo. Così ho pensato che forse una spiegazione sarebbe che il 'ragazzo' di sopra è nel bel mezzo di una crisi di mezza età e che le persone che lavorano per lui sono in un sistema che è irrimediabilmente mal gestito a tutti i livelli. Miracle Workers è un po' la genesi di tutto questo". Negli Stati Uniti la serie ha raccolto entusiasmanti riscontri dalla critica: "Allegra e sempre ben fatta. Non c'era cast migliore", ha scritto il Los Angeles Times, "Eccentrica ma divertente", il giudizio della Cnn, mentre Usa Today l'ha inserita nella lista delle dieci serie da non perdere.
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