La polemica scatenata dalle parole
sull'aborto pronunciate lunedì sera da Alfonso Signorini durante
il Grande Fratello Vip, su Canale 5 ("Noi siamo contrari
all'aborto in ogni sua forma"), è rimbalzata ieri sera anche
alle Iene, in uno scambio tra i conduttori Elena Savino e Elena
Santarelli. "Comunque la pensiate - ha detto Savino - vogliamo
ricordare a tutti che l'aborto è una conquista di civiltà. È un
diritto che in Italia è stato sancito da 40 anni con un
referendum, sul quale gli elettori si sono espressi con una
grandissima partecipazione". "Ora comunque la si pensi — gli ha
fatto eco Santarelli —, io credo che sia essenziale garantire la
libertà di scelta. È stato il punto di arrivo di tante battaglie
e credo che quando si parla di questi temi la parola spetti
prima di tutto a noi donne".
Santarelli ha poi dedicato un monologo alla malattia del
figlio Giacomo, guarito da un tumore cerebrale: "Questa sera -
ha detto - non vi parlo della malattia di mio figlio. Ma di come
si torna a vivere. Durante e dopo la malattia. Io mi sono
vergognata di farlo. Ho sentito parole che mi hanno fatto
sentire sporca. Tipo: 'Ma come fai a lasciare tuo figlio solo?'.
Mi sono vergognata di tornare a lavorare, di uscire a cena con
mio marito. Persino di andare dal parrucchiere quando ho sentito
un'altra donna sussurrare: 'Che ca**o ci fa qui la Santarelli?
Io con un figlio malato starei a casa'. E a casa ci tornavo. Mi
buttavo subito sotto la doccia, per pulirmi dallo sporco che
quegli sguardi mi avevano appiccicato addosso. 'Fai schifo', mi
dicevo, 'cosa ti è venuto in mente?'. Grattavo via lo smalto
appena messo sulle unghie, perché mi sentivo male a essermi
presa un pezzo di vita per me".
"Oggi - ha sottolineato ancora - sono grata che i miei
uomini, Giacomo e Bernardo, siano con me. E sono grata di avere
imparato questa lezione, una delle poche che posso insegnare
alle mie amiche donne: non sentitevi sporche, non sentitevi in
colpa. Mi sono sentita una madre sbagliata, ma non voglio farlo
più. E non fatelo neanche voi. Non abbiate paura di tornare a
vivere".
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