Un dramma in costume nella Palermo di fine Ottocento con protagoniste tre costrette a subire le ingiustizie di un contesto sociale maschilista che combattono le disuguaglianze e si fanno antisignane dell'emanicipazione femminile. Più forti del destino", la nuova fiction in costume di Canale 5, in onda dal 9 marzo, prodotta da Fabula Pictures e diretta da Alexis Sweet. Le protagoniste della serie sono Giulia Bevilacqua, Dharma Mangia Woods e Laura Chiatti. Nel cast ci sono anche, tra gli altri, Loretta Goggi, Thomas Trabacchi, Sergio Rubini, Francesca Valtorta e Paolo Sassanelli. La storia, ambientata a Palermo dal 1897 in poi (ma girata nel Salento), è ispirata a fatti realmente accaduti ed è un adattamento della serie-evento francese "Le Bazar de la charité" (in italiano Destini in Fiamme su Netflix). Le loro vite di queste tre donne cambieranno il giorno dell'inaugurazione della Mostra sulle nuove tecnologie a Palermo, dove viene presentato il Cinematografo, il padiglione è affollatissimo e all'improvviso scoppia un incendio devastante. Non si contano i morti, quasi tutte donne, chi riesce a salvarsi avrà gravi conseguenze. L'ANSA ha raggiunto per una conversazione le protagonista principali: Giulia Bevilaqua, (in uscita in sala con "C'era una volta il crimine" di Massimiliano Bruno sul set di un'altra serie per Mediaset Il Patriarca con la regia di Claudio Amendola"): "in più forti del Destino sono Arianna di Villaba, una donna molto determinata sono sposata con uno dei politici più in vista di Palermo, il duca di Villalba (Thomas Trabacchi), un uomo violento, sia psicologicamente sia fisicamente, tanto che lei vorrebbe abbandonarlo". Ma fa notare l'attrice " Arianna arriva ad escogitare un piano diabolico pur di sfuggire dal suo destino e di riuscire a crearselo per seguire la sua felicità. Vuole essere libera e felice e vuole allontanare da quell'uomo anche sua figlia". Per l'attrice: "È stato bello entrare nei panni di Arianna, magari avessi il suo coraggio". "Ma allo stesso tempo - sottolinea - è difficile digerire certe cose purtroppo sono ancora attuali. Sappiamo bene che la violenza sulle donne è un tema attuale soprattutto all'interno delle mura domestiche. Ma il periodo storico che raccontiamo è molto complesso perché c'era il delitto d'onore, e la donna non aveva davvero nessuna dignità e quindi la cosa interessante è stata proprio questa: raccontare delle donne che nonostante l'epoca e nonostante le complicazioni riescono ad alzare la testa. Mi sembra un bellissimo esempio da dare alle giovani di oggi di tenere sempre alta la propria dignità e non farsela mai calpestare da nessuno" . Bevilacqua quindi fa notare: "indossare i costumi dell'epoca ci aiuta ad immedesimarci meglio nel personaggio che interpretiamo". E racconta: "in una scena in cui dovevo piangere mi sono resa conto che il bustino mi bloccava il respiro e quindi faceva fatica a lasciare aperto il diaframma. Ho pensato che all'epoca le donne piangevano anche in modo più soffocato, non poteva essere liberatorio". Laura Chiatti è Rosalia di Catalano, la cameriera personale di Costanza, nipote di Arianna anche lei all'interno dell'edifico quando divampa l'incendio. Il fascino dell'attrice è messo a dura prova in questa serie: l'attrice ha accettato la sfida di imbruttirsi per entrare nella parte della donna sfigurata dalle fiamme. "Questa interpretazione mi ha regalato tanto» spiega: "ho accettato di interpretare un ruolo dove il mio viso è sfigurato perché in Italia ci sono spesso delle etichette che poi ti porti dietro tutta la vita e quindi se sei una donna "bella" sei invitata a interpretare ruoli dove la fisicità è sempre in primo piano. Per la prima volta ho avuto la possibilità di dimostrare che oltre l'aspetto fisico c'è altro e che anche un'attrice alla quale non si pensa immediatamente per un ruolo del genere, può stupire. Non ho mai potuto accettare questa concezione per cui una donna bella non può accettare ruoli dolorosi: le donne belle hanno un qualcosa dentro che in qualche modo può trasmettere ancora più sofferenza". Inoltre Chiatti confessa di aver sempre "desiderato interpretare un ruolo in costume; calarmi in altre epoche è sempre stata una mia grande curiosità. È stato un lavoro molto impegnativo sia per quanto riguarda il mantenere un atteggiamento, una postura, un linguaggio che chiaramente non sono contemporanei, sia per l'interpretazione che ha richiesto molte ore di trucco un'immedesimazione totale. Una donna che ha una sofferenza interiore ma anche fisica che mantiene per tutto il corso della serie. Avevo visto la serie francese prima di ricevere la proposta e guardando proprio quel personaggio mi chiedevo se magari un giorno avessi avuto la possibilità di interpretarlo e pochi giorni dopo mi hanno offerto il progetto, quindi è stato veramente un segno del destino". La rivedremo presto in altri progetti? "Uscirà il film 'La Caccia' con la regia di mio marito (Marco Bocci). È un dramma familiare dove i protagonisti sono quattro fratelli e io sono l'unica donna. Poi inizierò a girare Addio al nubilato 2 ad ottobre".
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