Giovani, carini, egoisti e 'complici': sono i protagonisti di L'estate sta finendo, il noir 'balneare' di Stefano Tummolini, con fra gli altri Andrea Miglio Risi, Marco Rossetti, Giuseppe Tantillo, Nina Torresi, Nathalie Rapti Gomez e Ilaria Giachi, in arrivo il 10 luglio in 15 copie distribuito da Cinecittà Luce. In contemporanea uscirà, edito da Fazi, Un'estate fa, il libro in cui il regista ha sviluppato il sequel della storia in forma di romanzo giudiziario. Tummolini, che ha debuttato nel 2008 con il low budget indie Un altro pianeta, selezionato dalle Giornate degli Autori alla Mostra di Venezia, spiega di aver voluto raccontare, con i suoi personaggi principali, tutti ventenni, una generazione ''in cui mi pare domini l'ossessione per l'ego. Pensano di venire prima di tutto, che i loro desideri siano primari, e tutto questo porta in secondo piano l'assunzione di ogni responsabilità.
Forse sono più realizzati superficialmente ma anche più soli.
Non si ha la consapevolezza che la felicita' dipende anche dagli altri''. La trama si dipana in un weekend al mare nella casa di Domenico (Miglio Risi), studente universitario ricco e viziato, che invita un po' di amici, per lo più privilegiati come lui, come il suo migliore amico, l'arrogante Fabrizio (Rossetti), la ragazza che gli piace, Flavia (Torresi), Manuel (Stefano Fardelli), ballerino che ha appena vinto un talent show; ma ci sono anche Katia (Giachi) ragazza di borgata che cerca di essere accettata e il cugino di Domenico, Guido (Tantillo), che si presenta come il meno 'cool', della compagnia. Tra un'immersione e un pomeriggio al mare, scoppia la tragedia e i ragazzi si troveranno a prendere decisioni fondamentali. ''E' una storia che non ha nessun legame con la cronaca, e' di pura finzione, nasce dal cinema - precisa Tummolini -. L'idea di partenza era legata a un progetto televisivo, mai realizzato, su alcuni film tv che rendessero omaggio a Hitchcock. Mi era rimasto un soggetto ispirato a Nodo alla gola, e ho pensato di realizzarlo''. Le riprese si sono svolte tra una villa al Circeo (la somiglianza con quella di un altro film di Hitchcock, 'Intrigo Internazionale, non e' puramente casuale, ndr), Gaeta, Sperlonga e Capocotta: ''volevo che l'ambientazione fosse un po' immaginaria anche perche' Il Circeo evoca immediatamente il delitto e non era una mia intenzione''. Il titolo del film, che riprende quello della canzone dei Righeira, ''e' venuto per caso, ma ci e' sembrato subito giusto.
E' una canzone pop un po' malinconica che parla del passaggio dalla spensieratezza dell'estate alla malinconia dell'autunno. E questi ragazzi devono lasciarsi alle spalle la loro incoscienza e vengono costretti a crescere''. L'idea invece del sequel in forma di romanzo giudiziario ''e' arrivata nell'attesa di trovare uno sbocco distributivo al film, che abbiamo girato tre anni fa. Volevo raccontare le conseguenze delle scelte di quei ragazzi e come loro fossero cambiati''.
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