Una band di pizzica salentina impegnata in un fallimentare tour fra sagre, fiere e feste padronali e due profughi tunisini, appena sbarcati casualmente insieme sulle coste pugliesi, pronti a continuare il loro disperato viaggio verso la libertà. E' quello che propone 'Taranta on the Road' di Salvatore Allocca, già in concorso al Bif&st e ora in sala dal 24 agosto con Draka Distribution.
Il film mette insieme questa armata Brancaleone in un viaggio dove ognuno si troverà costretto a riconsiderare se stesso e le proprie scelte, soprattutto perché, tra musica, sorrisi, speranze, lacrime e rivelazioni, nulla andrà come previsto. Nel cast Nabiha Akkari ( Happy End di Michael Haneke ), Helmi Dridi (Il Principe del deserto), Alessio Vassallo (Il giorno più bello, In guerra per amore, Il giovane Montalbano) e Bianca Nappi (Mine vaganti, Magnifica presenza, La mia famiglia a soqquadro).
Ci troviamo alla vigilia della primavera Araba del 2011, Amira (Akkari) e Tarek (Dridi), due migranti tunisini senza niente in comune, raggiungono la costa italiana. Per caso, si ritrovano entrambi a chiedere aiuto ad una band salentina che li scambia per una coppia in attesa di un figlio, decidendo così di aiutarli a raggiungere la Francia. "Partendo dall'attualità dell'immigrazione clandestina dai paesi del Nord Africa verso l'Italia - ha spiegato a Bari il regista di Come trovare nel modo giusto l'uomo sbagliato - il film ha come tema portante il conflitto che talvolta si genera tra il bisogno di realizzare le proprie ambizioni personali e la necessità di vivere con pienezza la vita, anche quando questi traguardi non sono stati ancora raggiunti. Un conflitto tra due aspetti fondamentali dell'esistenza umana che porta spesso a creare degli ordini di priorità sbagliati e a dimenticare quanto è importante saper vivere la propria vita fino in fondo, sempre e comunque".
E tutto questo anche grazie al potere della musica. "La pizzica - come si vede nel film - serviva guarire le donne morse da un grosso ragno che si chiama Taranta... le vittime erano sempre giovani donne... loro ballavano, ballavano, forti, indiavolate, perché la musica le guariva e le liberava".
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