STEFANO TUMMOLINI: UN'ESTATE FA (Fazi, pp.144, 14 euro) - Alcuni ventenni, perlopiù ricchi e viziati, protagonisti, testimoni o complici, nel weekend al mare in una splendida villa, di un omicidio colposo. E' quanto ha messo in scena il regista Stefano Tummolini nel suo noir 'L'estate sta finendo', interpretato, fra gli altri da Andrea Miglio Risi, Marco Rossetti, Giuseppe Tantillo, Nina Torresi, Nathalie Rapti Gomez e Ilaria Giachi, Antonello Fassari, approdato in sala a inizio luglio con Cinecittà Luce. Il sequel/nemesi di quella storia, arriva non al cinema ma in libreria, con 'Un'estate fa', scritto da Tummolini per Fazi.
L'idea del sequel ''in forma di romanzo giudiziario era arrivata nell'attesa di trovare uno sbocco distributivo al film, che abbiamo girato tre anni fa. Volevo raccontare le conseguenze delle scelte di quei ragazzi e come loro fossero cambiati'' ha spiegato l'autore, che ha ironicamente dedicato il libro ''alle mie vittime''.
Nel passo rigoroso dell''indagine' nel romanzo, scandita da quattro parti, Testimonianze, Interrogatori, Intercettazioni e Rivelazioni, fra verbali, confronti e articoli di giornale, ritroviamo protagonisti e comprimari della vicenda. Domenico, studente universitario ricco e viziato; il suo (ex) migliore amico, l'arrogante Fabrizio; le volubili Giulia e Flavia; Manuel, ballerino vincitore di un talent show pronto a tutto per sfondare; Katia, ragazza di borgata, che cercava di essere accettata da quel mondo borghese e Davide, aspirante cantautore, arrivato alla villa come 'fiamma' di Giulia, ma subito entrato in conflitto con il gruppo. Voci che tornano a rincorrersi e combattersi intorno alla 'sparizione' di Guido, cugino di Domenico, troppo timido e sincero per integrarsi con gli altri.
La sua fine, tacitata nel film da un patto omertoso, dà il via al libro con la denuncia di scomparsa presentata alla Polizia del padre del ragazzo. Davanti al magistrato sfilano i ragazzi, ''una generazione in cui mi pare domini l'ossessione per l'ego. Pensano di venire prima di tutto, che i loro desideri siano primari, e tutto questo porta in secondo piano l'assunzione di ogni responsabilità. Forse sono più realizzati superficialmente ma anche più soli. Non si ha la consapevolezza che la felicita' dipende anche dagli altri'' ha detto Tummolini a proposito dei suoi personaggi.
Le versioni di comodo, le bugie preparate a tavolino, i ricordi falsati, sono messi alla prova dal dover tornare a parlare di quel segreto. La dinamica del branco è sempre più minata ma serve l'errore di un altro criminale, colpevole impunito, anni prima, di un delitto simile, per una svolta. I progressi nelle indagini si nascondono nei silenzi, nelle telefonate ed email lasciate senza risposta, nei nuovi incontri e le liti fra i membri nel gruppo, sempre più nel panico. Con il rimorso, che inizia a trovare la sua strada.
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