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Cosa comportò essere sosia di Hitler

Cosa comportò essere sosia di Hitler

Un thriller storico di Guarnieri tra fantasia e realtà

ROMA, 12 gennaio 2015, 17:04

Paolo Petroni

ANSACheck

Copertina GUARNIERI - libro giorno oggi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Copertina GUARNIERI - libro giorno oggi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Copertina GUARNIERI - libro giorno oggi - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Paolo Petroni) LUIGI GUARNIERI, ''IL SOSIA DI HITLER'' (MONDADORI, pp. 264 - 19,00 euro).
    Tre personaggi molto diversi, l'agente L... Gren... del controspionaggio militare Usa, lo Standartenfuhrer Egon Sommer alle dirette dipendenze di Martin Bormann e il musicista austriaco Mario Shatten sono i protagonisti principali di questa spy story noir sulla fine di Adolph Hitler. Una storia di incastri, di doppi fondi, di rivelazioni contrastanti e colpi di scena sino alle ultimissime pagine; un mosaico di confessioni, diari, memoriali, documenti e ricordi di cui è impossibile verificare l'autenticità perchè tutto è rimasto sotto le rovine del bunker del Fhurer e di Berlino quasi rasa al suolo dai russi.
    Un libro, un romanzo che vive quindi delle sue verità caliedoscopiche, che suggerisce certezze e poi insinua il dubbio, inseguendo le indagini, subito dopo la fine della guerra di Gren... che dovrebbe appunto far luce sulla fine, il suicidio e la carbonizzazione dei corpi di Hitler e di Eva Braun, che molti mettono in forse e che una costruzione ben architettata, cui si aggiunge la confusione di una città invasa e in fiamme, lascia sospettare non sia mai avvenuta o abbia riguardato un sosia di Hitler.
    Si chiamava Operazione Janus ed era stata affidata a Egon Sommer quella organizzata dal Dipartimento H dei servizi segreti del III Reich per far fuggire in extremis il Fuhrer sotto mentite spoglie, lasciando fuori del bunker il corpo bruciato di un suo perfetto sosia, educato e preprato per quella fine.
    ''Poteva esserci qualcosa di peggio, al mondo, che essere costretto a diventare un mostro?'' era quanto si chiedeva Mario Shatten, rapito dalle SS in casa sua, separato dalla giovane figlia Petra, per la sua grande somiglianza con Hitler. ''Circa quaranta giorni più tardi avrebbe capito che qualcosa di peggio, in realtà, c'era: essere condannati a morire al suo posto''.
    Un romanzo dicevamo, ed è bene tenerlo a mente, perché Guarnieri parte dalla voce sempre esistita che Hitler fosse vivo in qualche parte del mondo, probabilmente in Sudamerica, e costruisce una storia gialla di assoluto realismo, in cui la realtà d'epoca si confonde e sfuma in una vicenda e in personaggi del tutto di fantasia, ma altamente probabili. Come spesso accade la letteratura permette di dire, di far capire, di alludere con maggior precisione a una verità di quanto possano fare le tracce della storia. E per rendere il tutto così coinvolgente e credibile, l'autore gioca sull'eccesso, su una descrizione e ricostruzione meticolosa di ogni particolare, sulla conoscenza di uomini e metodi, non solo di paesaggi o ambienti, ma della vita quotidiana e degli ultimi giorni all'interno del bunker di Hitler, il quale regala a tutti fiale di cianuro che ognuno può rompere tra i denti per suicidarsi; della Berlino alla vigilia della caduta, descritta strada per strada mentre la sventrano le bombe; i sistemi di fuga di tanti eminenti nazisti; i metodi russi e quelli degli alleati; sino alla stupefacente e terribile descrizione della vita alla Kolyma, il peggior gulag del sistema sovietico, in cui i russi rinchiudono Shatten, nel dubbio si tratti proprio di Hitler e sperando così' si decida a confessarlo; della ricca vita di gerarchi del nazismo nascosti tra Argentina, Paraguay e altri paesi dell'America latina, tra i quali lo stesso Sommer che in casa, all'ultimo piano tiene il padron di casa, un misterioso vecchio e malato. A far da contorno alla lunga indagine di Gren.... naturalmente ecco la dottoressa che fu dentista di Hitler e impiantò duplicati di ponti e denti eguali a quelli del Fuhrer sul povero Shatten distruggendone la dentatura; Petra, la figlia di Shatten, che non sarà facile scoprire che fine abbia fatto, e molte altre figure, oltre all'amore per la musica di vari personaggi e pianoforti più volti suonati con le composizioni moderne e di qualità del povero sosia di Hitler, che arricchiscono questa romanzesca ricostruzione epica noir che attraversa e ricostruisce i topos più inquietanti del Novecento (e anche in questo è l'interesse del romanzo) e in cui l'invenzione fantastica appare più vera del vero, proprio mentre ci fa capire che ogni verità è in realtà inafferrabile.
   

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