/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mamme nell'arte, Nastro e la sfida della maternità

Mamme nell'arte, Nastro e la sfida della maternità

il nuovo libro della critica d'arte tra storia e attualità

ROMA, 02 maggio 2025

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Laura Valentini)

"Oggi è più facile vendere opere di un'artista donna: un tempo facevano i figli e smettevano di produrre e i collezionisti non volevano acquistarle perché non si rivelava un buon investimento". La confidenza di un gallerista, riportata nel libro "Mamme nell'arte" (Castelvecchi) di Santa Nastro, giornalista e critica d'arte, vicedirettrice della rivista 'Artribune', è esplicativa del clima certamente non positivo che c'era fino a qualche anno fa intorno alla produzione artistica al femminile, anche per le difficoltà legate al ruolo di madre. La storia dell'arte si è sempre confrontata con il tema della maternità, ma salvo alcuni rari casi l'immagine della donna è stata veicolata dall'occhio maschile: è ancora un mondo patriarcale quello dell'arte? "Dal libro non emerge una percezione negativa ma - spiega l'autrice all'ANSA - cerco di affrontare in maniera critica temi che riguardano la parità di genere nel settore: già nel libro 'Come vivono gli artisti' avevo parlato di forme di sostenibilità circa le tematiche della vita familiare in settori professionali che non hanno un rapporto di dipendenza con il datore di lavoro, persone che non si recano in ufficio e per le quali la genitorialità puo' rivelarsi ancora più difficile". In 'Mamme nell'arte. Artiste e operatrici culturali nella sfida della maternità' in uscita il 2 maggio si parte con il racconto di esperienze 'pionieristiche' di artiste del passato: ecco pittrici come Bertha Morisot (la cui sorella Edma rimpiange di aver scelto di dedicare la sua vita alla famiglia), di Mary Cassatt, amica e allieva di Degas, che, pur non avendo avuto figli fu definita la ritrattista delle madri, di Antonietta Raphael sposata con un artista italiano, Mario Mafai. "Le cose sono cambiate da allora - racconta Nastro - ma c'è ancora della strada da fare in tema di percezione della donna e della donna come madre, e questo si vede anche da luoghi comuni, banali, come il gallerista che ti chiede dove hai lasciato tuo figlio e se gli dici 'con il padre' risponde 'che bravo..' Da qui alla fatica per dosare e equilibrare la tua presenza a eventi connaturati al lavoro in rapporto alle esigenze del bambino".
    Nel settore dell'arte "è presente infatti una parte relazionale molto forte, dagli opening ai tanti eventi della carovana dell'arte in giro per l'Italia e non solo. Se sei genitore di un bambino piccolo non puoi fare tutto: questo, ovviamente, avviene anche nel caso di un uomo che ha figli però per la donna è più faticoso e anche difficile". Nel libro c'è una parte dedicata alle interviste sull'esperienza della maternità ad artiste e altre donne che lavorano nel mondo dell'arte, dalla curatrice Johanne Affricot, alla storica dell'arte e curatrice Luigia Lonardelli, alle artiste Francesca Grilli o Eva Frapiccini, solo per citarne alcune.
    Su questo stesso tema ragiona anche un gruppo di artiste nato durante la pandemia: si chiama 'The glorious mother' ed è formato da 30-40enni con background diversi che hanno promosso un confronto su problemi comuni. "Nel tempo - spiega Santa Nastro - hanno cominciato a lavorare anche come gruppo costruendo dei progetti condivisi, che prevedono la presenza dei loro figli come fa ad esempio il duo artistico Grossi Maglioni" formato dalle artiste Francesca Grossi e Vera Maglioni. Il libro parla di maternità nell'arte ma più in profondità verte sui temi del lavoro "soprattutto - dice l'autrice - delle condizioni di lavoro. C'è chi ha raggiunto un maggiore equilibro, chi meno, chi è stata maggiormente aiutata dal compagno o compagna, chi si è dotata di un supporto esterno come baby sitter o asilo nido, molte hanno dovuto rinunciare per qualche anno ad alcune esperienze, altre hanno attivato un gruppo di aiuto reciproco" un po' come succede a tutte le madri. "Ma cio' che è peculiare nell'arte è il tema del tempo: tutte le intervistate dicono che cio' che è cambiato maggiormente è stata la gestione del tempo, anche quello 'vuoto' che precede la realizzazione dell'opera di cui è premessa: questo porta a una grande ottimizzazione del lavoro, e a chi si occupa di arte ha dato in molti casi anche una spinta creativa fortissima" spiega ancora Nastro.
    Il mercato dell'arte sicuramente non è ad oggi paritario, anche se un passo in avanti negli ultimi anni è stato fatto con la "riscoperta di tante artiste anche grazie alla Biennale di Venezia del 2022, dove sono state riscoperte figure attuali e del passato grazie a un focus sulle artiste donne". Comunque la parità di genere nel settore è ancora di là da venire: il dato arriva da una ricerca della piattaforma Kooness nata a Milano nel 2015 che ha preso in esame premi, gallerie, quotazioni, percezione del pubblico indicando che c'è uno scarto economico importante tra le opere di artisti uomini e artiste donne.
    "Negli ultimi anni si è lavorato tanto , ci sono ormai tantissime artiste che hanno superato ampiamente la soglia della popolarità, basti pensare alla grande mostra a Palazzo Strozzi di Tracey Emin" dal titolo Sex and Solitude, la più grande mostra mai realizzata in Italia dedicata a una delle artiste più famose del panorama contemporaneo. "Si tratta anche qui di mostri sacri, ma se parliamo di artiste giovani la strada è ancora lunga. Anche per questo discutere maggiormente di questi temi è molto importante".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza