Quattro delle più grandi banche
cinesi raccoglieranno un totale di 520 miliardi di yuan (72
miliardi di dollari) attraverso la vendita di azioni a
investitori qualificati, tra cui il ministero delle Finanze, nel
mezzo degli sforzi di Pechino per rafforzare il suo settore del
credito a fronte di pressanti difficoltà dell'economia.
Bank of China, Bank of Communications, Postal Savings Bank of
China e China Construction Bank hanno dichiarato che avrebbero
raccolto rispettivamente 165 miliardi, 120 miliardi, 130
miliardi e 105 miliardi di yuan nei documenti depositati
domenica in Borsa. Il ministero delle Finanze sarà un
investitore importante nelle quattro operazioni a favore di
istituti tutti di proprietà statale che avevano in termini
aggregati circa 10.000 miliardi di yuan di capitale a giugno
2024.
Lo scopo è di aumentare il capitale di primo livello, un
indicatore che i regolatori usano per limitare la leva
finanziaria, come parte di una serie di misure di sostegno
ufficiali che da settembre scorso mirano a ripristinare la
fiducia nell'economia del Dragone. La Cina, infatti, sta
lottando contro la minaccia della deflazione, i consumi in
stallo, la crisi del settore immobiliare, la disoccupazione in
rialzo e la guerra commerciale dei dazi avviata dal presidente
americano Donald Trump.
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