I future su Wall Street restano in
deciso ribasso a due ore dall'avvio delle contrattazioni mentre
c'è attesa per i dati sull'inflazione americana e per un'asta di
Treasury trentennali che darà indicazioni sull'appetito degli
investitori per il debito Usa.
L'avvio a New York si prospetta nuovamente in ribasso, dopo
il rimbalzo della vigilia dovuto alla tregua di 90 giorni
concessa dal presidente americano Donald Trump sui dazi
reciproci. I future sul Nasdaq cedono il 2,1%, quelli sull'S&P
500 l'1,8% e quelli sul Dow Jones l'1,4%, con gli investitori
ancora scottati dagli sconvolgimenti sui mercati dell'ultima
settimana e dalle incertezze e dall'imprevedibilità delle
politiche di Trump e dei loro effetti sull'economia.
"Il danno è stato fatto. Hanno aperto un vaso di Pandora e
non possono disfare quello che è stato fatto con un comunicato",
ha dichiarato Colim Graham di Robeco, secondo quanto riferisce
Bloomberg. "A questo punto - aggiunge - saremo certamente un po'
più venditori".
Il global head wealth di Citi, Andy Sieg, sconsiglia di
"comprare" nonostante i forti ribassi, lo strategist di
Jefferies, Mohit Kumar, invita a spostarsi su mercati diversi
dagli Usa mentre l'economista di Pimco, Tiffany Wilding, assegna
una probabilità del 50% di assistere a una recessione americana.
"Anche se le tariffe venissero sospese definitivamente,
l'economia subirebbe danni a causa di un senso permanente di
imprevedibilità nella politica. Da un punto di vista più
strutturale, gli eventi delle ultime settimane avranno
ripercussioni sui partner economici globali nei prossimi
negoziati commerciali e per molti anni a venire", rilevano gli
analisti di Deutsche Bank.
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