L'Aula di Palazzo Cesaroni ha
approvato con i voti favorevoli della maggioranza (i consiglieri
di minoranza non hanno partecipato al voto) la proposta di legge
promossa dai consiglieri della Lega, primo firmatario, Valerio
Mancini, che punta a istituire l'Osservatorio regionale sul
welfare aziendale.
Illustrando l'atto in Aula, prima del voto, Mancini ha spiegato
che l'Osservatorio si occuperà dello studio, la ricerca e la
promozione del welfare aziendale, anche al fine di migliorare le
politiche familiari e per incentivare la coesione sociale.
Promuove studi e ricerche; iniziative per favorire la conoscenza
delle ricerche e delle buone pratiche in materia, anche della
pubblica amministrazione; formula pareri e proposte agli organi
regionali su questo tema. Sarà composto da: presidente e il vice
presidente della Commissione consiliare competente in materia di
attività economiche; presidente e il vice presidente della
commissione consiliare competente in materia di servizi sociali;
tre rappresentanti designati congiuntamente dalle organizzazioni
delle imprese maggiormente rappresentative a livello regionale;
tre rappresentanti designati congiuntamente dalle organizzazioni
sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative a livello
regionale; un rappresentante dell'Associazione nazionale Comuni
italiani Umbria.
Per promuovere le iniziative e le azioni realizzate a livello
territoriale dagli enti locali e dalle imprese in materia di
welfare aziendale, viene istituita la giornata regionale del
welfare aziendale, da celebrarsi ogni anno nel periodo compreso
tra il 22 e il 24 aprile. In occasione della giornata regionale
verranno organizzate manifestazioni ed iniziative idonee a
diffondere la cultura e le politiche di welfare aziendale.
Per Andrea Fora (Patto civico) - è detto in un comunicato della
Regione - "le proposte di legge del consigliere Mancini sono
'ciliegine senza la torta', la prossima sarà la giornata della
lotta alla droga. Ci sono due proposte di legge ferme da due
anni in Terza commissione per rivedere complessivamente le
politiche di welfare che comprendono anche l'istituzione del
welfare aziendale, ma dentro un quadro di programmazione. Questo
è un osservatorio che osserva il nulla, non si sa nulla di cosa
la Regione vuol fare per la povertà e per il welfare. Questo
atto è propagandistico, serve solo a designare qualche
rappresentante che partecipi all'ennesimo luogo di osservazione.
Mentre l'assessorato sta lavorando a una programmazione
complessiva del welfare. Un osservatorio dotato di 5mila euro
con persone che osservano non si sa cosa. Noi - ha detto Fora -
ci chiamiamo fuori. Il welfare è massima priorità per la
programmazione regionale, abbiamo emergenze sociali che generano
grande preoccupazione, serve una programmazione seria, che
guardi veramente al benessere dei cittadini".
"Sono in imbarazzo anche per il lavoro che fa la Giunta - ha
affermato Simona Meloni (Pd) - abbiamo una legge dotata di 5mila
euro con cui non si sa che cosa ci si potrà fare sul serio, che
arriva in Aula mentre atti ben più importanti su questo tema,
non solo il nostro, ma anche quello presentato dalla
vicepresidente Fioroni, ancora non vengono discussi. Non c'era
alcun bisogno di una duplicazione sul welfare aziendale,
inventandosi un'altra legge. Non parteciperemo al voto".
Valerio Mancini (Lega) ha sottolineato che: "questa legge è
stata condivisa con il mondo del lavoro e ha seguito l'iter di
tutti gli atti dell'Assemblea legislativa, condivisa con il
mondo dell'imprenditoria e tutti i soggetti interessati".
Secondo Fabio Paparelli (Pd), "con 5mila euro dovremmo fare
tutte le cose che indica l'atto. Ma i 5mila euro servono forse a
nominare un consulente che poi fa una relazione? Se fossimo seri
il welfare aziendale lo tratteremmo per quello che è, una cosa
ben più importante. Se la legge avesse sostenuto le aziende che
fanno il welfare aziendale noi l'avremmo appoggiata. Non
parteciperemo al voto su una legge che non ha alcun senso:
osservare per fare cosa, se non c'è ancora una programmazione
seria".
Donatella Porzi (Pd): "Mancini dice che le associazioni di
categoria hanno espresso un sommario apprezzamento, vale a dire
una galanteria senza entrare nel merito. Poi ci dice che i 5mila
euro servono per le spese relative al personale. Inoltre la
prassi di scopiazzare gli atti è sempre in vigore, vedi legge
sulla famiglia della consigliera Fioroni di cui alcuni passi
vengono riportati pari pari".
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