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Sì dal Consiglio Umbria a Osservatorio sul welfare aziendale

Sì dal Consiglio Umbria a Osservatorio sul welfare aziendale

Approvata proposta della Lega, minoranza non partecipa al voto

PERUGIA, 12 luglio 2022, 17:52

Redazione ANSA

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L'Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato con i voti favorevoli della maggioranza (i consiglieri di minoranza non hanno partecipato al voto) la proposta di legge promossa dai consiglieri della Lega, primo firmatario, Valerio Mancini, che punta a istituire l'Osservatorio regionale sul welfare aziendale.
    Illustrando l'atto in Aula, prima del voto, Mancini ha spiegato che l'Osservatorio si occuperà dello studio, la ricerca e la promozione del welfare aziendale, anche al fine di migliorare le politiche familiari e per incentivare la coesione sociale.
    Promuove studi e ricerche; iniziative per favorire la conoscenza delle ricerche e delle buone pratiche in materia, anche della pubblica amministrazione; formula pareri e proposte agli organi regionali su questo tema. Sarà composto da: presidente e il vice presidente della Commissione consiliare competente in materia di attività economiche; presidente e il vice presidente della commissione consiliare competente in materia di servizi sociali; tre rappresentanti designati congiuntamente dalle organizzazioni delle imprese maggiormente rappresentative a livello regionale; tre rappresentanti designati congiuntamente dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative a livello regionale; un rappresentante dell'Associazione nazionale Comuni italiani Umbria.
    Per promuovere le iniziative e le azioni realizzate a livello territoriale dagli enti locali e dalle imprese in materia di welfare aziendale, viene istituita la giornata regionale del welfare aziendale, da celebrarsi ogni anno nel periodo compreso tra il 22 e il 24 aprile. In occasione della giornata regionale verranno organizzate manifestazioni ed iniziative idonee a diffondere la cultura e le politiche di welfare aziendale.
    Per Andrea Fora (Patto civico) - è detto in un comunicato della Regione - "le proposte di legge del consigliere Mancini sono 'ciliegine senza la torta', la prossima sarà la giornata della lotta alla droga. Ci sono due proposte di legge ferme da due anni in Terza commissione per rivedere complessivamente le politiche di welfare che comprendono anche l'istituzione del welfare aziendale, ma dentro un quadro di programmazione. Questo è un osservatorio che osserva il nulla, non si sa nulla di cosa la Regione vuol fare per la povertà e per il welfare. Questo atto è propagandistico, serve solo a designare qualche rappresentante che partecipi all'ennesimo luogo di osservazione.
    Mentre l'assessorato sta lavorando a una programmazione complessiva del welfare. Un osservatorio dotato di 5mila euro con persone che osservano non si sa cosa. Noi - ha detto Fora - ci chiamiamo fuori. Il welfare è massima priorità per la programmazione regionale, abbiamo emergenze sociali che generano grande preoccupazione, serve una programmazione seria, che guardi veramente al benessere dei cittadini".
    "Sono in imbarazzo anche per il lavoro che fa la Giunta - ha affermato Simona Meloni (Pd) - abbiamo una legge dotata di 5mila euro con cui non si sa che cosa ci si potrà fare sul serio, che arriva in Aula mentre atti ben più importanti su questo tema, non solo il nostro, ma anche quello presentato dalla vicepresidente Fioroni, ancora non vengono discussi. Non c'era alcun bisogno di una duplicazione sul welfare aziendale, inventandosi un'altra legge. Non parteciperemo al voto".
    Valerio Mancini (Lega) ha sottolineato che: "questa legge è stata condivisa con il mondo del lavoro e ha seguito l'iter di tutti gli atti dell'Assemblea legislativa, condivisa con il mondo dell'imprenditoria e tutti i soggetti interessati".
    Secondo Fabio Paparelli (Pd), "con 5mila euro dovremmo fare tutte le cose che indica l'atto. Ma i 5mila euro servono forse a nominare un consulente che poi fa una relazione? Se fossimo seri il welfare aziendale lo tratteremmo per quello che è, una cosa ben più importante. Se la legge avesse sostenuto le aziende che fanno il welfare aziendale noi l'avremmo appoggiata. Non parteciperemo al voto su una legge che non ha alcun senso: osservare per fare cosa, se non c'è ancora una programmazione seria".
    Donatella Porzi (Pd): "Mancini dice che le associazioni di categoria hanno espresso un sommario apprezzamento, vale a dire una galanteria senza entrare nel merito. Poi ci dice che i 5mila euro servono per le spese relative al personale. Inoltre la prassi di scopiazzare gli atti è sempre in vigore, vedi legge sulla famiglia della consigliera Fioroni di cui alcuni passi vengono riportati pari pari".
   

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