Ammonta a oltre 22 milioni di euro
la stima dei danni patiti dalle attività produttive della
provincia di Udine in seguito ai violenti nubifragi del 24 e il
25 luglio. Le aziende coinvolte sono circa 300. A presentare
alla Regione Friuli Venezia Giulia un primo quadro economico
della situazione, desunto dalle segnalazioni raccolte dalle
imprese associate e destinato a essere rivisto al rialzo, è
stata la vicepresidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi
Danieli, durante un incontro tra Regione e categorie economiche
promosso oggi a Udine.
"Confindustria Udine - afferma Mareschi Danieli in una nota -
si è attivata nell'immediatezza dei fatti chiedendo alle imprese
di segnalare i beni danneggiati con relativa stima economica.
Ringraziamo la Regione per aver già stanziato una cifra
consistente con la manovra di assestamento di bilancio. Risorse
importanti, che purtroppo non saranno sufficienti. Garantire
risorse adeguate e straordinarie nonché assicurare tempi rapidi
e procedure burocratiche snelle nell'erogazione dei fondi sono i
principali obiettivi da perseguire subito".
Secondo Mareschi Danieli, "per ripartire, le aziende devono
essere accompagnate da un intervento organico delle
Istituzioni". A partire da questa premessa, Confindustria Udine
ha elaborato alcune proposte. Tra queste, la possibile richiesta
dello Stato emergenziale nazionale, strumenti finanziari per
anticipo liquidità alle aziende che dovranno intervenire
immediatamente con mezzi propri, la sospensione per 18 mesi del
pagamento delle rate dei finanziamenti Frie, finanziamenti
agevolati per sostenere le esigenze di credito a breve e medio
termine, garanzie alle Pmi da parte dei Confidi regionali,
fideiussioni per anticipi, ristori nella forma di contributi a
fondo perso, cassa integrazione guadagni straordinaria,
azzeramento dell'Irap 2023 per le aziende nei comuni ricompresi
nel decreto del Mef di prossima pubblicazione.
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