(di Simona D'Alessio)
Aiutare i giovani che scelgono
l'attività indipendente ad entrare prima possibile nel mercato
del lavoro - rivedendo le regole del praticantato - nonché
favorire lo sviluppo delle Società tra professionisti (Stp),
permettendo ai componenti di godere del regime fiscale
forfettario. E, ancora, modificare l'attuale modalità formativa,
superando la logica dei crediti, e finanziando la trasmissione
di nuove competenze anche con i fondi del Piano nazionale di
ripresa e resilienza (Pnrr). È quanto emerso oggi durante la
riunione del tavolo promosso dal ministro Marina Calderone, che
ha incontrato i vertici degli Ordini delle varie categorie,
insieme ad alcuni esponenti dei dicasteri della Giustizia, delle
Imprese e del made in Italy, della Salute e dell'Agenzia delle
Dogane; l'iniziativa, che continuerà domani, quando saranno
ascoltati i rappresentanti delle associazioni professionali, è
stata istituita nel quadro della legge del 2017 nota come il
'Jobs act degli autonomi'.
A giudizio di Calderone, visto che il comparto è sempre meno
giovane (in Europa, stando ad un recente rapporto, un
professionista su 2 ha più di 50 anni, ndr), è oramai necessario
ragionare sulle regole da aggiornare in merito alla formazione e
all'avvio dell'attività. Ecco perché, ha spiegato, sono state
poste le basi per "un percorso congiunto da sviluppare nei
prossimi mesi, che sarà condiviso dal ministero del Lavoro con
gli altri dicasteri competenti". Fondamentale", poi, ha riferito
il presidente di ProfessionItaliane (l'organismo degli Ordini)
Armando Zambrano, è "ampliare il raggio d'azione della legge
sull'equo compenso", in vigore dallo scorso mese di maggio,
perché "il principio non può valere soltanto per alcuni soggetti
(le imprese con oltre 50 dipendenti, o con 10 milioni di
fatturato, ndr), ma va esteso a tutta la Pubblica
amministrazione".
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