Sostenibilità, innovazione, ma
soprattutto formazione di qualità e quindi lauree abilitanti. Da
questi temi riparte la seconda edizione di Roma Innovation Hub,
la convention promossa dai nove ordini aderenti alla Rete delle
professioni tecniche (architetti, pianificatori, paesaggisti e
conservatori, chimici e fisici, dottori agronomi e dottori
forestali, geologi, geometri e geometri laureati, ingegneri,
periti agrari e periti agrari laureati, periti industriali e
periti industriali laureati e tecnologi alimentari) che si è
aperta oggi a Roma presso l'Auditorium della Tecnica di
Confindustria, e che chiuderà i battenti domani.
Obiettivo di questa nuova iniziativa, recita una nota, "è quello
di definire con i principali stakeholder il ruolo delle
professioni tecniche nel quadro complessivo del processo di
innovazione dettato dall'Agenda Onu 2030. L'appuntamento romano
rappresenta, quindi, un'occasione per fare il punto sullo stato
dell'arte e sulla 'roadmap' che dovrebbe condurre il Paese al
conseguimento degli obiettivi sfidanti, sottoscritti anche
dall'Italia, in termini di decarbonizzazione e di contenimento
delle emissioni di gas serra".
Ad aprire la prima giornata di lavori il coordinatore della Rete
delle professioni tecniche, Armando Zambrano che ha ricordato il
lavoro fatto dall'Associazione dalla sua nascita e in
particolare il ruolo dei professionisti tecnici dentro i
progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, mentre il
vicepresidente di ProfessionItaliane, Rosario De Luca ha invece
affermato come occasioni di questo tipo evidenzino l'unità
all'interno del mondo delle professioni che si stanno
strutturando per essere "un'unica voce".
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