Passaggio di consegne per
Confindustria Piacenza. Oggi i soci in assemblea hanno votato il
nuovo presidente Nicola Parenti, che succede a Francesco Rolleri
in carica dal 2020. Parenti, che ha assunto la carica nelle
scorse settimane, resterà in carica quattro anni. Con lui è
stata votata anche la squadra dei vicepresidenti Valter
Alberici, Erika Colla, Lorenzo Marchi, Maria Angela Spezia e
Alessandro Squeri.
L'assemblea si è tenuta nel Distaccamento aeroportuale di San
Damiano, nel comune di San Giorgio Piacentino: per la prima
volta si è svolta fuori dal capoluogo. Nella sua relazione,
aperta da un minuto di raccoglimento in ricordo del rettore
dell'Università cattolica Franco Anelli, Rolleri ha ricordato le
difficoltà affrontate nel quadriennio 2020-2024, dall'esplosione
della pandemia di Covid, passando per crisi energetica, boom di
inflazione e tassi e guerra in Europa: "Potevamo fare di questi
avvenimenti una scusa. Un alibi per ciò che avremmo voluto fare
ma non abbiamo potuto fare. Sarebbe stato più semplice. Ma le
imprese non crescono nel tempo con le scorciatoie. Piacenza ha
reagito con forza. Gli imprenditori piacentini hanno affrontato
la tempesta, uscendone più forti di prima", ha rivendicato il
presidente uscente, sottolineando come Confindustria Piacenza
oggi rappresenti imprese che impiegano 24mila dipendenti, contro
i 17mila del 2019.
Nella sua prima relazione Parenti ha tracciato le linee del
suo mandato: l'impegno sulla subfornitura meccanica,
l'internalizzazione, l'innovazione e la sostenibilità,
l'attenzione al sociale e la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Guardando a livello generale, il neopresidente di Confindustria
Piacenza si è rivolto al presidente di Confindustria nazionale
Emanuele Orsini, presente all'assemblea, esprimendo la necessità
di un impegno dell'Italia e dell'Europa: "Dal nostro territorio
auspichiamo che si possa avviare un'interlocuzione con i
decisori politici nella quale rappresentare con più forza
possibile la necessità che il nostro Paese e l'Unione europea
tornino a fare politica industriale. Da troppi anni non vediamo
più un chiaro disegno di politica economica e infrastrutturale
per il Paese", ha sottolineato Parenti.
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