Sul dibattito di questi giorni
intorno al rinnovo della presidenza di Confindustria Ancona, con
la candidatura dell'imprenditore Diego Mingarelli, prende la
parola il vice presidente anziano Giorgio Moretti che, dopo le
dimissioni del presidente Pierluigi Bocchini, ha assunto le
redini dell'associazione fino all'insediamento del nuovo
presidente.
Moretti replica all'ormai ex presidente di Confindustria
Ancona. "Leggo oggi le dichiarazioni di Bocchini che ci
costringono a ribadire l'assoluta correttezza di tutte le
procedure elettorali che hanno portato alla designazione di
Diego Mingarelli come futuro presidente dell'associazione. -
afferma Moretti - Le procedure, tutte, sono state rispettate con
puntualità e con il coinvolgimento dovuto di tutti gli organi
preposti. Oltretutto sotto la supervisione dello stesso Bocchini
nel ruolo di presidente di Confindustria Ancona".
"Il percorso elettorale di Confindustria Ancona è molto
articolato: - ricorda Confindustria Ancona - è stata nominata
una Commissione di Designazione che ha ascoltato 77 imprenditori
in rappresentanza di 90 imprese associate e ha collaborato con
il Collegio dei Probiviri per tutti i passaggi elettivi,
compresa la validazione delle candidature in base ai regolamenti
e al codice etico di Confindustria".
"Il 30 settembre - prosegue l'associazione degli industriali
- anche il presidente Bocchini è stato ascoltato dalla
Commissione di designazione e non ha eccepito nulla di fronte ai
garanti in merito alla candidabilità di Mingarelli. Ha poi
deciso di fare ricorso sulla candidabilità solo in data 17
ottobre, a risultato elettorale acquisito; ricorso che è stato
respinto". "Sull'ineleggibilità nulla è stato rilevato che
potesse essere da ostacolo alle candidature per la Presidenza di
Confindustria Ancona. - scrive ancora Confindustria Ancona - Ciò
che Bocchini addebita al Presidente Designato Diego Mingarelli
non risponde a verità. Bocchini infatti si riferisce a fatti
circoscritti a una specifica tornata elettorale del 2021,
nell'ambito della quale venne deciso di escludere la candidatura
di Diego Mingarelli per soli vizi di forma, che nulla hanno a
che vedere con la persona, l'imprenditore e l'associato Diego
Mingarelli, che non ha mai subito un provvedimento disciplinare
sulla sua persona".
"Sui contenuti che riguarderebbero eventuali ingerenze
esterne non ne abbiamo contezza - riferisce Moretti - sarà un
tema che affronteremo nelle sedi e nei modi previsti. Spiace che
dopo un percorso durante il quale i soci si sono espressi
democraticamente sui candidati e sui loro programmi, debbano
leggere sui giornali dichiarazioni che sembrano tese
esclusivamente a minare la reputazione e l'integrità
dell'associazione, inficiare il completamento del percorso
elettorale e creare inutili e dannose tensioni".
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