Potrebbe finire a Roma uno dei filoni
dell'inchiesta sul caso Visibilia che vede indagata la ministra
del Turismo, Daniela Santanchè. E' fissata, infatti, per
mercoledì in Cassazione l'udienza camerale, ossia a porte
chiuse, che dovrà valutare la competenza territoriale del
procedimento in cui Santanchè, assieme ad altri, è accusata di
truffa aggrava ai danni dell'Inps sulla cassa integrazione nel
periodo della pandemia da Covid.
I Supremi giudici sono chiamati a decidere se il procedimento
deve proseguire davanti al tribunale di Milano, con l'udienza
preliminare fissata davanti al gup a fine marzo (che dovrà
decidere per un eventuale rinvio a giudizio) o se gli atti
dovranno, invece, essere trasmessi a nella Capitale. In questo
ultimo caso gli atti dovranno essere inviati a piazzale Clodio e
il procedimento tornerà indietro alla fase precedente alla
chiusura indagine.
L'intervento degli ermellini è stato sollecitato dal gup di
Milano che il 23 ottobre scorso, dopo una istanza avanzata dai
difensori della senatrice di Fdl, ha deciso, anche sulla base di
norme della riforma Cartabia, di rivolgersi alla Cassazione.
Roma, secondo la tesi difensiva, è il luogo in cui è stato
effettuato il primo pagamento ad uno dei dipendenti Visibilia,
relativo alla cassa integrazione, ossia su un conto bancario
romano. Mentre la Procura ipotizza una presunta truffa con una
condotta "continuata" su tutti i dipendenti e con l'ultimo
pagamento su un conto a Milano di un altro dipendente.
La giudice, in merito "alla individuazione del tempo e del
luogo del commesso reato", ha ritenuto "preferibile" la tesi dei
pm Marina Gravina e Luigi Luzi del "reato a consumazione
prolungata" in quanto i versamenti mensili del contributo
speciale a ciascun lavoratore si presentano come una "condotta
unitaria" e quindi sussiste la continuazione. Ha deciso,
comunque, di sottoporre la questione al vaglio della Suprema
Corte e la seconda sezione penale ha fissato udienza "in camera
di consiglio": la decisione sarà, poi, comunicata alle parti.
Nel procedimento l'Inps è parte civile.
L'udienza in Cassazione arriva a poco meno di quindici giorni
di distanza dal rinvio a giudizio per la ministra disposto dal
gup meneghino per l'accusa di false comunicazioni sociali in
merito al caso della società del gruppo da lei fondato e dal
quale ha dismesso le cariche. Il processo è fissato per il
prossimo 20 marzo davanti ai giudici della seconda sezione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA