"Stigmatizziamo il vile tentativo
del governo che, con un emendamento al disegno di legge 738, in
discussione in queste ore in I commissione Affari istituzionali
dell'Ars, ha proposto la riduzione dei componenti del consiglio
di indirizzo e vigilanza del Fondo Pensioni Sicilia attualmente
composto da 8 membri di cui quattro designati dalle
organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, due dal
dipartimento della funzione pubblica e due dal dipartimento del
bilancio e del tesoro". Lo affermano Cgil-Fp, Cisl-Fp, Cobas
Codir, Dirsi, Sadirs, Siad Csa, Ugl, Uil-Fpl.
"La proposta di modifica prevede la riduzione da quattro a uno
esclusivamente dei membri di parte sindacale, - aggiungono - che
dovrebbe essere designato, come si legge '…dalle confederazioni
sindacali firmatarie del Contratto collettivo regionale di
lavoro relativo al personale della Regione siciliana….'. È
evidente che questa è una contromisura finalizzata a scongiurare
il voto contrario dei componenti di parte sindacale del
consiglio di indirizzo e vigilanza che da mesi sta ostacolando
la volontà di una parte del governo di acquistare immobili con i
soldi dei dipendenti regionali".
"Questa, per noi - aggiungono le sigle sindacali in questione -
è una dichiarazione di guerra alla quale risponderemo.
Chiederemo all'intero arco parlamentare di intervenire. Al
riguardo abbiamo già chiesto una convocazione urgente al
presidente della I commissione, l'on. Ignazio Abbate, anche per
avere conferma di un fatto: se è lui uno dei firmatari della
proposta di modifica. Altresì diserteremo l'incontro convocato
dal presidente del Fondo Pensioni Sicilia previsto per il
prossimo 19 febbraio. Non intendiamo discutere, fino a quando
non sarà fatta chiarezza, con chi intende trattarci così".
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