La Toscana presenta livelli di
benessere elevati rispetto al complesso delle province italiane:
secondo la ricerca Istat sul benessere equo e sostenibile dei
territori italiani, il 50,7% delle misure colloca le province
toscane nelle classi di benessere alta e medio-alta, contro una
media nazionale del 41,8%, mentre il 27,3% le colloca nelle
classi bassa e medio-bassa, contro una media nazionale del
35,6%.
La città metropolitana di Firenze presenta la quota maggiore
di posizionamenti nelle due classi di benessere più alte (71,9%)
e la minore incidenza nelle due più basse (14,1%). Anche Pisa e
Siena si trovano nel gruppo delle province che si trovano più
spesso in posizione elevata (rispettivamente 67,2% e 57,1% nelle
prime due classi). Massa-Carrara e Grosseto sono invece le
province più sfavorite della regione, con un profilo di
benessere in linea con quello medio nazionale.
Diffuse debolezze si rilevano per la 'qualità dei servizi',
nel quale si osservano anche i maggiori contrasti: il 45% degli
indicatori ricade nelle classi alta e medio-alta e una quota
analoga in quelle bassa e medio-bassa, dato condizionato dalla
limitata diffusione della banda ultralarga. Altri due indicatori
che influenzano negativamente i livelli di benessere relativi
riguardano la disponibilità di posti letto ospedalieri: in
Toscana i posti letto negli istituti di cura pubblici e privati
sono 30,3 per 10mila abitanti (32,7 e 33,5 rispettivamente in
Italia e nel Centro).
Al contrario, i maggiori punti di forza si concentrano nella
parte relativa al 'benessere economico', con più della metà
degli indicatori nelle classi di benessere relativo alta e
medio-alta (54%) e nessun posizionamento nella classe bassa.
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