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Abi, crescita lenta frena domanda prestiti, cresce raccolta

Abi, crescita lenta frena domanda prestiti, cresce raccolta

In calo crediti deteriorati

ROMA, 12 aprile 2025, 10:38

Redazione ANSA

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Il rallentamento della crescita economica contribuisce a mantenere bassa la domanda di prestiti, ma a marzo 2025, i prestiti a imprese e famiglie, per la prima volta da marzo 2023, non registrano un tasso di variazione negativo rimanendo invariati rispetto a un anno prima (-0,6% nel mese precedente); a febbraio 2025 i prestiti alle imprese erano diminuiti del 2,1% mentre quelli alle famiglie erano cresciuti dello 0,7% . E' quanto si legge nel Rapporto mensile dell'Abi. Cresce invece ancora la raccolta su tutti i fronti. La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di 153 miliardi tra febbraio 2024 e febbraio 2025 (49,0 miliardi famiglie, 18,5 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). A marzo 2025 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno prima del 4,0% (+6,3% nel mese precedente). I soli depositi, nelle varie forme, a marzo 2025 sono cresciuti dell'1,2% su base annua (+1,5% il mese precedente). 14. La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a marzo 2025 è risultata in aumento dell'1,5% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024 (+2,1% a febbraio 2025). Sul fronte dei crediti deteriorati a febbraio 2025 i crediti deteriorati netti (cioè l'insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) sono diminuiti a 30,2 miliardi di euro, da 32,1 miliardi di settembre 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023). Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di 166 miliardi. A febbraio 2025 i crediti deteriorati netti rappresentano l'1,46% dei crediti totali. A settembre 2024, tale rapporto era l'1,54% (1,41% a dicembre 2023; 9,8% nel 2015).
   

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