L'Umbria si conferma non solo la
culla dell'innovazione brassicola italiana, ma può diventare
benchmark della filiera della birra prodotta con il luppolo,
considerata nuova eccellenza dell'agricoltura umbra, e
protagonista del nascente filone del turismo legato a questa
bevanda. Per cogliere a pieno l'obiettivo occorre una sinergia
tra tutti gli attori, dalle Istituzioni alle imprese, ai vari
elementi della filiera, sfruttando tutte le opportunità di un
mercato di nicchia ma in forte espansione come quello legato al
luppolo. Una sfida e una possibilità che vanno giocate
sull'innovazione, in primis quella digitale, e con una forte
vocazione all'internazionalizzazione. È il cuore del messaggio
arrivato dalla conferenza stampa che si è svolta a Perugia
presso il Centro servizi della Camera di commercio dell'Umbria
sul progetto Hops digital hub (Hdh), nato con il sostegno del
Bando sulla digitalizzazione e promozione delle Reti di impresa
promosso dallo stesso ente camerale.
Presenti all'incontro Roberto Morroni, vice presidente della
Regione e assessore all'Agricoltura; Giorgio Mencaroni,
presidente della Camera di commercio; Matteo Bartolini,
presidente regionale della Cia (Confederazione italiana
agricoltori) e vice presidente nazionale; Stefano Fancelli,
presidente luppolo Made in Italy; Marco Romanelli (cooperativa
sociale La Rondine a Maccarello); Luana Meola (Birra Perugia
Unionbirrai); Carlo Schizzerotto, direttore nazionale Consorzio
birra italiana; Michele Sensidoni (Mastri Birrai Umbri);
Alessandro Bartolucci ed Emanuele Frenguelli, funzionari
dell'Agenzia delle accise dogane e monopoli, ufficio di Perugia.
"Hdh - ha detto Fancelli, secondo quanto riferisce la Camera
di commercio in un comunicato - è l'hub della comunicazione
digitale del luppolo italiano e della birra al 100% made in
Italy. E' l'innovazione della comunicazione digitale al servizio
dell'agricoltura d'eccellenza per costruire la community della
filiera della birra artigianale e del turismo brassicolo. Il
luppolo è una nuova eccellenza dell'agricoltura umbra che si sta
affermando come ingrediente di alta qualità per produrre birra
al 100% italiana e non solo".
Morroni ha rilevato come, per il quinquennio 2023-2027 del
Psr (Piano di sviluppo rurale) l'Umbria abbia a disposizione 535
milioni di euro e come, nel biennio 2020-2022, la Regione con il
Psr abbia mobilitato 285 milioni di euro. "L'Agricoltura umbra-
ha detto - si trova davanti a un momento storico cruciale perché
non basta mantenere, ma occorre sviluppare, come testimonia
anche la denominazione 'Piano di sviluppo rurale'. Lo sviluppo
su cui puntiamo ha cardini precisi: la valorizzazione delle
eccellenze del territorio, l'innovazione a tutto campo ma
soprattutto digitale, la capacità di irrobustire e creare reti e
filiere. Sono le linee fondanti del programma della Regione,
perché solo così si possono cogliere obiettivi come l'aumento
della remunerazione dei vari soggetti delle filiere e
un'agricoltura sempre più sostenibile intendendo la
sostenibilità a 360 gradi: ambientale, economica e sociale. In
quest'ambito rientra pienamente la nuova eccellenza
dell'agricoltura umbra, il luppolo, e la filiera nata intorno a
Hops digital hub non solo rappresenta un successo, ma ha grandi
potenzialità di crescita e di capacità di fare leva per tutto il
settore".
Mencaroni ha evidenziato come Hdh rappresenti "un esempio di
successo per il Bando sulla digitalizzazione delle Reti di
impresa promosso dalla Camera di commercio". "Prevede - ha
aggiunto - la creazione di sette rete di impresa, ma ne è potuta
partire solo una a causa della pandemia. Ora riprenderemo il
discorso, magari aggiornando i programmi alla luce dei profondi
cambiamenti che la pandemia ha determinato in non pochi settori
economici. Occorre che il discorso delle reti di impresa guardi
in modo deciso all'innovazione a tutto tondo e agisca in
un'ottica di internazionalizzazione. L'Umbria ha buone carte da
giocare e le deve giocare bene, anche con un rapporto stretto
tra le Istituzioni, in modo da potenziare al massimo la spinta,
rendendola sempre più efficace ed efficiente". Il presidente
della Camera di commercio ha poi rilevato che "il settore
brassicolo, e in esso il segmento legato al luppolo che
rappresenta una nicchia di estremo interesse per l'espansione di
una filiera umbra innovativa e competitiva che sia punto di
riferimento in Italia, è in forte crescita". Ha quindi ricordato
come la Camera di commercio dell'Umbria da dieci anni porti
avanti il 'Premio nazionale Cerevisia' sulle birre artigianali
di qualità. Il fatto che quest'anno, per la prima volta, i
produttori umbri abbiano ricevuto molti più premi rispetto al
passato dimostra - è stato detto - come la filiera regionale
legata alla produzione della birra "si sia consolidata, ampliata
e sia protagonista di un balzo di qualità".
Un settore, quello brassicolo, che può essere anche "leva per
la crescita del turismo esperenziale e che attira i giovani".
Bartolini, ha affermato che "l'agricoltura, non solo umbra,
stretta tra numerosi problemi tra cui il forte aumento dei costi
di produzione e la contrazione delle remunerazioni dei
produttori, sta attraversando un momento molto delicato". "Ma la
strada tracciata con l'Hops digital hub, che Cia segue da vicino
e supporta - ha aggiunto -, dimostra come ci siano spazi ed
opportunità per progetti che guardano avanti, all'innovazione,
all'uso spinto della digitalizzazione, alla tipizzazione, alla
capacità di comunicazione, che oggi ormai significa
comunicazione digitale e che è fondamentale per rendere
consapevole i consumatori della qualità che acquistano e quindi
aiuta a garantire la giusta remunerazione dei produttori".
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