Il sospetto è incitamento e sostegno al terrorismo; il presunto corpo del reato è un libro da colorare per bambini dal titolo in arabo 'Dal fiume al mare', una formula che nel mondo arabo prefigura la scomparsa dello Stato di Israele. Per questo, la polizia israeliana ha fatto irruzione in due delle tre storiche librerie palestinesi Educational Bookshop nella Gerusalemme Est occupata, arrestandone uno dei proprietari e il nipote, e sequestrando diversi volumi, portati via senza troppi riguardi in sacchi della spazzatura.
E mentre gruppi per i diritti umani denunciano l'accaduto come parte di un attacco più ampio all'identità culturale palestinese, ad alimentare l'indignazione ci sono numerose immagini delle perquisizioni. Si tratta di video registrati dalle telecamere a circuito chiuso e diffusi dai proprietari, quattro fratelli della famiglia Muna, nonché diverse foto in cui si vedono molti libri gettati malamente in terra.
Gli agenti, in borghese ma armati, "prendevano qualsiasi libro non gli piacesse", ha affermato uno dei quattro fratelli citato dalla stampa israeliana. "Prendevano qualsiasi libro con una bandiera palestinese" e, ha aggiunto, per stabilire quali sequestrare utilizzavano Google Translate. Tra i libri esaminati dalla polizia c'è 'Wall and Piece' di Banksy, 'Gaza in Crisis' dell'accademico statunitense Noam Chomsky e dello studioso israeliano Ilan Pappé, nonché 'Love Wins' del regista e fotografo canadese Afzal Huda, scrive il Guardian.
I due arrestati, Mahmoud Muna, 41 anni, e suo nipote Ahmed Muna, 33 anni, sono frattanto formalmente accusati di "violazione dell'ordine pubblico", piuttosto che di incitamento al terrorismo, poiché, scrive il Times of Israel, quest'accusa richiede l'approvazione dei pubblici ministeri. All'udienza di convalida del loro fermo erano presenti numerosi diplomatici europei e sudamericani.
Steffen Seibert, ambasciatore tedesco in Israele, ha scritto sul suo account X che "come molti diplomatici, mi piace curiosare tra i libri di Educational Bookshop. So che i suoi proprietari, la famiglia Muna, sono orgogliosi palestinesi di Gerusalemme, amanti della pace e aperti alla discussione e allo scambio intellettuale". Gruppi per i diritti umani hanno frattanto chiesto il rilascio immediato di Mahmoud Muna e suo nipote Ahmed, denunciando il loro arresto come parte di una vasta campagna di persecuzione nei confronti degli intellettuali palestinesi. Una presunta campagna tempo fa denunciata anche da Asem al Jerjawi su The Middle East Eye, secondo cui nel corso della guerra a Gaza l'esercito israeliano ha ucciso decine di scienziati, accademici e artisti palestinesi, insieme alle loro famiglie. "Molti sono stati presi di mira da attacchi aerei, alcuni sono stati schiacciati a morte sotto le macerie". Gli attacchi incessanti di Israele hanno anche causato la morte di centinaia di insegnanti e migliaia di studenti, decimando al contempo le infrastrutture universitarie di Gaza.
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