Una bambina di 3-4 anni, il visetto ferito e sanguinante sotto un cappellino di lana, che piange in braccio alla giovane mamma e grida: "Mi hanno colpita!, Mi hanno colpita!".
La madre, anche lei in lacrime, che le pulisce il viso, la stringe a sé e cerca di consolarla, in piedi in mezzo alla strada, tutte e due sporche di sangue: un breve video, diventato virale sui social e sui media, è il simbolo della strage della Domenica delle Palme a Sumy, mentre la gente era per strada per andare a messa in una città così vicina al fronte da esserne diventata parte. Una tragedia che le immagini e i video, alcuni ripresi nel bel mezzo del panico, ricostruiscono come in un sanguinoso mosaico. Due le esplosioni, avvenute a pochi minuti di distanza, attribuite a missili balistici. "È stata usata una bomba a grappolo.
Vediamo i muri tagliati dalle schegge", ha accusato il capo dell'amministrazione regionale di Sumy, Volodymyr Artyukh, alla tv Rbc-Ucraina. "C'è tanta gente ferita, ci sono un sacco di cadaveri", ha riferito a caldo all'Afp una donna, raccontando delle due esplosioni. Ludmyla Voronina, che vive a Sumy a un paio di chilometri dal luogo dell'attacco, racconta quegli attimi tremendi: i due boati a pochi minuti uno dall'altro e "tutto in casa mia è stato sbalzato" dall'onda d'urto. "Non ci sentiamo mai al scuro, ma abbiamo deciso di rimanere a Sumy, malgrado molti della famiglia se ne siano andati altrove", spiega. Ma a parlare più di cento voci sono le immagini che circolano sui media. Un concitato video di pochi secondi mostra l'istante in cui uno dei missili russi, probabilmente il secondo, esplode. Si ode un boato e qualcuno, di sfuggita nel rapido movimento del telefonino, che si ripara la testa. Poi chi gira il video si mette a correre, si scorgono persone in preda al panico e si odono grida. Il terreno è pieno di calcinacci e di rami staccati dagli alberi dallo spostamento d'aria, tutt'attorno una nebbiolina di fumo e polvere. In un altro video ritrasmesso da Bbc e ripreso da una dashcam a bordo di un'automobile si vede un lampo alcune centinaia di metri più avanti sulla strada, in piena città, e i cavi del filobus che ondeggiano. I filmati successivi, pochi minuti dopo le esplosioni, mostrano con una ripresa panoramica corpi a terra in una piazza, soccorritori che portano qualcuno fuori da un edificio. Sullo sfondo, automobili che bruciano mentre colonne di fumo nero si alzano verso il cielo. Poi, la drammatica raccolta dei cadaveri, chiusi in body bag e allineati a terra. In un autobus, investito dall'onda d'urto e senza più vetri, si vede un corpo riverso sul sedile, di spalle.
Attorno altri coperti dai teli termici di stagnola. Accanto a uno, che pare essere di un bambino, una donna bionda inginocchiata a terra con la testa china piange, con un uomo che si stringe a lei. In un altro spezzone di 2-3 secondi si vede una ragazzina con l'aria scioccata e il viso sporco di sangue, ferita e seduta a terra appoggiata al muro di un edificio con un coetaneo che sembra tentare di consolarla. In un altro scatto, diventato a suo modo emblematico, un vigile del fuoco con l'espressione sconvolta dopo aver trascorso, secondo la descrizione della Bbc, "ore a raccogliere feriti, cadaveri e resti umani".
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