Auto incendiate, raffiche contro i portoni dei penitenziari, scritte minacciose sui muri degli istituti di pena, assalti alle caserme delle guardie carcerarie: la Francia è sotto attacco del narcotraffico, colpita da "atti terroristici", come li ha definiti il ministro della Giustizia, Gérald Darmanin, principale protagonista della "crociata" contro il crimine legato allo spaccio di droga.
Armi automatiche hanno sparato contro il carcere di Tolone, davanti al quale Darmanin è andato a portare "il sostegno" del governo. Ma in totale sono stati 21 i veicoli danneggiati nel corso delle due ultime notti, fra quelli incendiati e quelli deturpati con i "tag", le scritte con bombolette spray. I primi episodi si sono registrati domenica sera alla Scuola di amministrazione penitenziaria di Agen, nel sud-ovest, con 7 veicoli danneggiati dalle fiamme. Poi, la stessa notte, l'auto di una guardia è andata in fiamme a Réau, a est di Parigi. Poi otto auto in fiamme nella concessionaria Toyota davanti al carcere di Nimes, nel sud, altri 3 in fiamme davanti al penitenziario di Villepinte, in banlieue di Parigi, con immagini riprese dalle videocamere di sorveglianza: due individui scavalcano il recinto e cospargono i veicoli di carburante.
Fatti analoghi a Nanterre, alle porte di Parigi, nel sud ad Aix-en-Provence e Valence. Quasi ovunque, le auto bruciate erano state in precedenza "taggate" con la scritta DDPF (diritti dei prigionieri francesi). Ad Aix, il portone delle guardie carcerarie e dell'Equipe regionale di sicurezza, è stato incendiato, a Tolone ci sono stati colpi di mitra contro l'ingresso del penitenziario. Ad indagare è l'antiterrorismo, già sulle tracce degli autori, anche se - come ha annunciato Darmanin a Tolone - non c'è stata nessuna rivendicazione. "Non so chi si nasconda dietro quello slogan - ha detto Darmanin - e fra l'altro non me ne importa niente. I colpevoli saranno trovati e condannati in modo estremamente pesante".
Immediato l'ordine di rafforzare "la protezione degli agenti penitenziari e degli edifici". Darmanin - secondo gran parte delle ipotesi e delle piste seguite dagli inquirenti - è il principale obiettivo degli attacchi a causa della sua crociata lanciata settimane fa contro la delinquenza legata al traffico di stupefacenti, un fenomeno letteralmente esploso a Marsiglia.
"Ci sono stati atti di intimidazione chiaramente contro gli agenti, quindi contro la Repubblica. Ma non indietreggeremo".
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