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L'Ue accelera sulla migrazione con procedure veloci e Paesi sicuri

L'Ue accelera sulla migrazione con procedure veloci e Paesi sicuri

Si anticipano gli elementi previsti dal Patto che scatta nel 2026. Meloni: 'Grande soddisfazione per la lista che comprende Egitto e Tunisia'

BRUXELLES, 16 aprile 2025, 23:53

Redazione ANSA

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L 'Ue accelera sulla migrazione con procedure veloci e Paesi sicuri - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'Ue accelera sulla migrazione con procedure veloci e Paesi sicuri - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Commissione Ue accelera sulla migrazione e propone di "accelerare l'attuazione" di alcuni aspetti del Patto la cui entrata in vigore è prevista per giugno 2026. In particolare, l'esecutivo Ue propone di anticipare due elementi chiave del regolamento sulla procedura di asilo, con l'obiettivo di aiutare gli Stati membri "a trattare più rapidamente e in modo più efficiente le domande di asilo dei richiedenti che potrebbero essere infondate". Inoltre propone la lista di Paesi sicuri a livello comunitario e deroghe "a regioni o categorie di individui chiaramente identificabili".

"Gli Stati membri - dice la Commissione - possono applicare la procedura di frontiera o una procedura accelerata alle persone provenienti da paesi in cui, in media, il 20% o meno dei richiedenti ottiene protezione internazionale nell'Ue". Inoltre, possono essere designati Paesi terzi sicuri e Paesi di origine sicuri con eccezioni, conferendo agli Stati membri "una maggiore flessibilità" escludendo "regioni specifiche" o "categorie di individui chiaramente identificabili".

La Commissione propone inoltre di stilare un primo elenco Ue di paesi di origine sicuri. "Alcuni Stati membri dispongono già di elenchi nazionali di paesi di origine sicuri, l'elenco Ue andrà a integrare tali elenchi e favorirà un'applicazione più uniforme del concetto, consentendo agli Stati membri di trattare le richieste di asilo di cittadini provenienti da paesi presenti nell'elenco con una procedura accelerata, in quanto è improbabile che tali richieste vengano accolte".

La Commissione propone di stilare un primo elenco Ue che comprenda il Kosovo, il Bangladesh, la Colombia, l'Egitto, l'India, il Marocco e la Tunisia. La Commissione ritiene inoltre che i paesi candidati all'adesione all'Ue soddisfino in linea di principio i criteri per essere designati paesi di origine sicuri, poiché nel quadro del processo di adesione all'Ue stanno lavorando per raggiungere la stabilità delle istituzioni che garantiscono la democrazia, lo stato di diritto, i diritti umani e il rispetto e la protezione delle minoranze.

"Accolgo con grande soddisfazione la proposta di lista Ue Paesi sicuri di origine presentata dalla Commissione europea e che ricomprende, tra gli altri, anche Bangladesh, Egitto e Tunisia", dichiara la premier Giorgia Meloni, che ritiene "altrettanto positiva la proposta di anticipare l'entrata in vigore di alcune componenti del Patto Migrazione e Asilo, in particolare la possibilità di designare Paesi sicuri di origine con eccezioni territoriali e per determinate categorie e di applicare il criterio del 20%".

"È un'ulteriore conferma della bontà della direzione tracciata dal Governo italiano in questi anni e del sostegno di sempre più Nazioni europee", sottolinea la premier secondo la quale "l'Italia ha svolto e sta svolgendo un ruolo decisivo per cambiare l'approccio europeo nei confronti del governo dei flussi migratori. Se oggi anche in Europa ci si pone come priorità la difesa dei confini esterni, il contrasto all'immigrazione irregolare di massa, il rafforzamento della politica dei rimpatri e l'attuazione di partenariati paritari con i Paesi di origine e transito, lo si deve per buona parte alla determinazione e alla caparbietà dell'Italia. I fatti dimostrano che avevamo ragione e che siamo sulla buona strada". 

Meloni evidenzia inoltre le "fattispecie che consentono di attivare le procedure accelerate di frontiera ai migranti che arrivano da determinate Nazioni, come previsto dal Protocollo Italia-Albania". La presidente del Consiglio plaude inoltre alla proposta di "anticipare l'entrata in vigore di alcune componenti del Patto Migrazione e Asilo, in particolare la possibilità di designare Paesi sicuri di origine con eccezioni territoriali e per determinate categorie e di applicare il criterio del 20%". 

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