Gli Stati Uniti stanno pagando 15
milioni di dollari al Salvador per "ospitare" migranti deportati
nelle prigioni locali. Lo ha detto il senatore Chris Van Hollen,
un democratico del Maryland raccontando in una conferenza stampa
del suo incontro con Kilmar Abrego García, il cittadino
salvadoregno residente legale nel suo stato che è stato
deportato illegalmente in marzo nonostante una protezione legale
che gli impediva di essere rimpatriato.
Le politiche migratorie dell'amministrazione restano al centro
dell'attenzione, dopo che giovedì una corte d'appello ha
duramente criticato il governo per aver disobbedito agli ordini
di un giudice federale nel caso di García. "In questo caso non
è solo in gioco la sorte di un solo uomo. E' in gioco cosa
protegge i diritti costituzionali di chiunque risiede negli
Stati Uniti", ha detto il senatore.
Abrego García ha raccontato a Van Hollen di essere stato
arrestato e portato a Baltimora, dove aveva chiesto di poter
fare una telefonata, richiesta che gli è stata negata. E' stato
quindi trasferito in un centro di detenzione in Texas, prima di
essere ammanettato, incatenato, fatto salire su un aereo con i
finestrini oscurati insieme ad altri deportati, e infine
lasciato al Cecot, il famigerato centro di detenzione di massima
sicurezza in Salvador da cui da poco e' stato trasferito in un
altra prigione dalle condizioni migliori. La Casa Bianca ha
ribadito che Abrego García non sarà autorizzato a rientrare
negli Stati Uniti, nonostante un'ordinanza della Corte Suprema
che impone all'amministrazione Trump di facilitarne il ritorno.
In un post sui social Trump ha deriso come "un idiota" il
senatore per essere volato in America Centrale.
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