Il presidente del Salvador, Nayib Bukele - d'intesa col presidente Usa, Donald Trump - ha in programma di raddoppiare le dimensioni del mega-carcere Centro di Confinamento del Terrorismo (Cecot), dove sono detenute migliaia di persone, tra cui oltre 200 migranti venezuelani inviati dagli Stati Uniti. Il presidente salvadoregno aveva già parlato del progetto col segretario della Sicurezza nazionale Usa, Kristi Noem, durante la sua visita del mese scorso, che aveva incluso anche un sopralluogo nella prigione, indica il Wall Street Journal.
Il tema dell'ampliamento del Cecot è stato poi ripreso nell'incontro di lunedì con Trump. Durante la sua missione a Washington, Bukele - che nel suo Paese ha usato il pugno duro riducendo drasticamente la violenza delle gang - si è detto "impaziente di aiutare" gli Usa col "problema della criminalità e del terrorismo". Per parte sua l'inquilino della Casa Bianca ha annunciato di voler "mandare in Salvador quanti più migranti illegali possibile", rilanciando anche l'ipotesi di inviarvi criminali Usa che si sono macchiati di reati particolarmente efferati. E dicendosi pronto ad aiutare il governo di Bukele a costruire nuove carceri.
Il Cecot, noto per il sovraffollamento, il trattamento inumano, e per le numerose denunce delle ong per le violazioni dei diritti, è tornato alla ribalta con la deportazione dagli Usa di 238 migranti accusati da Washington di essere membri dell'organizzazione criminale venezuelana El Tren de Aragua (iscritta sulla black list del terrorismo dall'amministrazione Trump) senza prove e senza alcuna forma di processo. Ma è tornata sulla scena anche per il caso di Kilmar Ábrego García, il salvadoregno deportato per errore, ora in un limbo legale, impossibilitato a tornare a casa in Usa, dalla sua famiglia.
Inaugurata nel 2023, la prigione è stata promossa dal governo salvadoregno come la "più grande" dell'America Latina, con una capacità per 40mila detenuti. Un'ulteriore ampliamento, sugli 80 ettari disponibili, permetterebbe di ospitare fino a 80mila persone, secondo il Wsj. Il mega-carcere ha un dispositivo di sicurezza con 19 torri di guardia e recinzioni elettrificate, sorvegliato da esercito e polizia.
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